Jorge Luis Borges: differenze tra le versioni

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*{{NDR|[[Ezra Pound]]}} Aveva attitudini da istrione, da funambolo: era una sorta di [[Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti]], un individuo che faceva chiasso, assetato di pubblicità.<ref name=Marinetti/>
*Beati coloro che non hanno fame di giustizia, perché sanno che la nostra sorte, avversa o benigna, è opera del caso, che è inscrutabile.<ref>Citato in [[Umberto Veronesi]], ''L'ombra e la luce: La mia lotta contro il male'', Einaudi, Torino, 2008, p. 87. ISBN 978-88-06-19501-0</ref>
*''Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; | io sono orgoglioso di quelle che ho [[lettura|letto]].''<ref>Da ''Poesie (1923 – 1976)'', traduzione di Livio Bacchi Wilcock, Rizzoli.</ref>
*Credi che la divinità possa creare un luogo che non è il [[Paradiso]]? Credi che la Caduta sia qualcosa di diverso dal non sapere che siamo in Paradiso?<ref>Da ''La rosa di Paracelso''.</ref>
*Chi sogna chi? Io so che ti sogno, ma non so se tu mi stai sognando.<ref>Da ''Venticinque agosto 1983''.</ref>
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*Sospetto che [[Giovanni Papini|Papini]] sia stato immeritatamente dimenticato.<ref>Dalla prefazione a Giovanni Papini, ''Lo specchio che fugge'', a cura di J. L. Borges, Franco Maria Ricci, Parma-Milano, 1975.</ref>
*Su un muro vidi uno scaffale. Aprii un volume a caso; i caratteri erano chiari e indecifrabili, e tracciati a mano... Pensai che gli uomini del futuro erano non solo più alti, ma anche più abili. Istintivamente guardai le dita lunghe e sottili dell'uomo. Lui mi disse: "Ora ti mostrerò qualcosa che non hai mai visto". Mi tese con cura un esemplare dell'Utopia di [[Tommaso Moro|Moro]], stampato a Basilea nel 1518, a cui mancavano pagine e tavole. Lessi il titolo a voce alta. L'altro rise. "Nessuno può leggere duemila libri. Nei miei quattro secoli di vita non avrò superato la mezza dozzina. E poi l'importante non è leggere, ma rileggere. La stampa, ora abolita, è stata uno dei peggiori mali dell'uomo, perché tendeva a moltiplicare testi superflui fino alla vertigine".<ref>Da ''Il libro di sabbia'', a cura di Tommaso Scarano, traduzione di Ilide Carmignani, Biblioteca Adelphi, 2006, p. 76.</ref>
*Vedo me stesso essenzialmente come un [[lettore]]. Mi è accaduto di avventurarmi a scrivere, ma ritengo che quello che ho letto sia molto più importante di quello che ho scritto.<ref>Da ''Il credo di un poeta''; citato in ''Poesia'', anno XIV, maggio 2001, n. 150, Crocetti Editore.</ref>
 
{{Int|1=Dalla recensione di ''Quarto potere''|2=Pubblicazione su ''El Sur'', agosto 1941; citato in ''Borges al cinema'', a cura di Edgardo Cozarinsky, prefazione di Adolfo Bioy Casares, Il Formichiere, Milano, 1979, pp. 58-59.}}
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*Il [[libro]] non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni.
*L'[[arte]] vuol sempre irrealtà visibili. (da ''Metamorfosi della tartaruga'')
*L'opera che perdura è sempre capace di un'infinita e plastica ambiguità; è tutto per tutti [...]; è uno [[specchio]] che svela tratti del lettore ed è insieme una mappa del mondo. (da ''Il primo Wells'')
*La [[notte]] [...] ci piace perché, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi.
*La [[vita]] è troppo misera per non essere anche immortale. (2002)