Giuseppe Sergi: differenze tra le versioni

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*Questi Begia non hanno mai mutato, da epoca immemorabile, neppur nei loro costumi e nel genere di vita nel deserto; le invasioni arabe non hanno che mutato la religione e neppur assolutamente... (p. 113)
*Tutti coloro che hanno visitato l'Abissinia, ne rimangono incantati, trovano che è una regione meravigliosa del continente africano per la bellezza e magnificenza delle montagne, per le vedute stupende, per le ascensioni sulle alture inaccessibili, per la natura selvaggia ed aspra delle situazioni. È una Svizzera africana dall'aspetto montuoso, che fa contrasto al deserto arido e sabbioso che la circonda: ma ciò è ben altra cosa dell'utile che possa ricavarsi dal territorio, e se esso sia adatto allo sviluppo di colonie e di commercio. (p. 122)
*Nelle condizioni attuali l'Abissinia è come ai tempi dell'impero axumitico, quando questo si estese da, quasi, il confine dell'Egitto alla terra dei Somali e fino all'Arabia meridionale. Dominata, allora come oggi, da regoli, o ras, che stanno sotto la dipendenza di un [[Negus]], o Βασιλεύς Βασιλέων, non sentiva alcun'influenza dalla coltura dei popoli che erano in contatto o in relazioni con lui. Il Negus soltanto sente questa influenza, senza saperne assimilare gli elementi civili fondamentali, malgrado che mostri la curiosità di sapere e di volere essere civile come i re europei. Ma l'azione sua civilizzatrice che dovrebbe svolgersi sul popolo, resta sempre inefficace; egli non pensa minimamente a questo, non ne ha la minima intuizione; egli ignora che fino a che il popolo sarà selvaggio, è inutile qualsiasi introduzione di prodotti civili presso di lui. (p. 126)
*I [[Dinka]] sono fra le razze più scure dell'Africa; ma l'uso della cenere della quale si imbrattano, trasforma il nero profondo naturale in tinta bruna. (p. 212)