André Breton: differenze tra le versioni

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==Citazioni di André Breton==
*È forse con [[Salvador Dalí|Dalí]] che per la prima volta sono state spalancate le finestre della mente.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'arte'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 312. ISBN 9788858018330</ref>
*Il meraviglioso è sempre bello, anzi, solo il meraviglioso è bello.<ref>Dal ''Manifesto del surrealismo''.</ref>
*L'[[amore]], è sempre davanti di voi. Amate!<ref>Da ''Le Surréalisme et la Peinture''.</ref>
*L'[[astrologia]], secondo me, è una grande signora, molto bella e venuta così da lontano che non posso fare a meno di sottomettermi al suo fascino.<ref>Da ''Astrologie moderne'' n. 12, 1954.</ref>
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*La [[bellezza]] sarà convulsiva o non sarà.<ref>Da ''Nadja''.</ref>
*Laddove la dialettica [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|hegeliana]] non funziona, per me non c'è né pensiero né speranza di verità.<ref>Da ''Entretiens'', Gallimard, Parigi, 1952, p. 152.</ref>
*Le soluzioni immaginarie sono il vivere e il cessare di vivere. L'esistenza è altrove.<ref>Dal ''Manifesto del surrealismo''.</ref>
*{{NDR|Su [[Georges Bataille]]}} Mi diverte del resto pensare che non si possa uscire dal [[surrealismo]] senza incappare in Bataille, tanto è vero che il disgusto per il rigore non può tradursi se non in una nuova sottomissione al rigore.<br />Con Bataille, niente che non si sappia a memoria; assistiamo a un ritorno offensivo del vecchio materialismo antidialettico che tenta, questa volta, di farsi gratuitamente largo attraverso [[Sigmund Freud|Freud]]...<br />Il caso di Bataille presenta questo aspetto paradossale, e per lui imbarazzante, che la sua fobia dell' "idea", dal momento in cui si propone di comunicarla, non può che prendere piega ideologica...<br />Lui che nelle ore del giorno, percorre antichi e talvolta allettanti manoscritti con caute dita di bibliotecario (com'è noto esercita questa professione alla [[Bliotèque Nationale]]) si pasce la notte delle immondizie di cui, a propria immagine, vorrebbe vederli pieni...<ref>Tratto da ''L'azzurro del cielo'' di Georges Bataille, Einaudi, 2008, p. 148 e ripreso a sua volta da ''Manifestes du Surréalisme'' di André Breton, trad. it. L. Magrini ''Manifesti del Surrealismo'', Einaudi, 1966 e 1987.</ref>
*Non serve a niente essere vivi, se bisogna lavorare.<ref>Da ''Nadja''.</ref>
*{{NDR|A proposito di ''[[I Canti di Maldoror]]''}} Quest'opera è apocalisse definitiva: tutto ciò che, nel corso dei secoli, si penserà e s'intraprenderà di più audace è qui formulato in anticipo, nella sua magica legge.<ref>Dall'introduzione di ''Lautréamont/Ducasse Opere Complete'', Corti, 1953.</ref>
 
===''Manifesto del surrealismo''===
==[[Incipit]] di alcune opere==
===[[Incipit]]===
===''Manifesto del surrealismo''===
Tanto va la fede alla vita (alla vita ''reale'', s'intende, con ciò che essa ha di più precario), che alla fine questa fede si perde.<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>
 
===''Nadja''Citazioni===
*Il meraviglioso è sempre bello, anzi, solo il meraviglioso è bello.<ref>Dal ''Manifesto del surrealismo''.</ref>
*Le soluzioni immaginarie sono il vivere e il cessare di vivere. L'esistenza è altrove.<ref>Dal ''Manifesto del surrealismo''.</ref>
*Per quanto mi riguarda, chiedo di essere portato al cimitero in un furgone da sgombero.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X</ref>
 
==[[Incipit]] di alcune opere''Nadja''==
Chi sono, io?<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
 
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[[Categoria{{DEFAULTSORT:Scrittori francesi|Breton, André]]}}
[[Categoria:Scrittori francesi]]