Paul Davies: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Paul Davies==
*In sé la [[pulsar]] è un residuo morto, il nucleo di una stella un tempo luminosa che ha bruciato in fretta tutto il suo carburante nucleare ed è quindi collassata, privata della sorgente vitale di calore necessaria per sostenere la sua pressione interna. Il nucleo ha continuato a collassare finché la sua densità non ha raggiunto il valore di miliardi di tonnellate per centimetro cubo. (da ''I misteri del tempo'', Oscar saggi, Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1997, cap. II, p. 42)
*[...] la pulsar è una [[stella di neutroni]] che ruota su sé stessa; è talmente compatta che il suo campo gravitazionale è un miliardo di volte più intenso di quello terrestre. L'effetto sul tempo è tutt'altro che trascurabile. Vicino alla superficie di una stella di neutroni di grandezza media, il tempo viene rallentato del 20% rispetto al tempo terrestre. È impressionante pensare che, dal punto di vista di un osservatore che si trovi sulla superficie di una stella di neutroni (un'idea poi non così folle come può sembrare; [...]) la Terra ha solo 3,5 miliardi di anni (terrestri), e l'universo è di due o tre miliardi di anni più giovane di quanto noi pensiamo. (da ''I misteri del tempo'', Oscar saggi, Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1997, cap. IV, p. 109)
*Nessuno sa effettivamente di preciso dove vengono prodotti i [[raggi cosmici]], specialmente quelli con energie dell'ordine dei 10<sup>20</sup> elettronvolt. Le supernove, i nuclei galattici in esplosione, le pulsar e i buchi neri sono possibili sorgenti di raggi cosmici, ma non si è ancora riusciti a individuare alcun meccanismo elementare che possa render conto di tutte le particelle ad alta energia provenienti dallo spazio. Il problema è dovuto in parte al fatto che i raggi cosmici tempestano la Terra più o meno uniformemente da tutte le direzioni, e ciò rende difficile l'individuazione di sorgenti specifiche. (da ''I misteri del tempo'', Oscar saggi, Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1997, cap. III, p. 83)
*Ogni cosa e ogni evento dell'universo fisico richiedono, per giustificare la propria esistenza, il ricorso a qualcosa d'altro, al di fuori di essi. Bisogna quindi ricorrere a qualcosa di non-fisico e di sovrannaturale: Dio. (da ''Dio e la nuova fisica'', Mondadori, Milano 1984, pp. 72-73)
*Può sembrare bizzarro, ma a mio parere la [[scienza e religione|scienza]] offre un percorso più sicuro a Dio che la [[scienza e religione|religione]]... la scienza è avanzata al punto tale che può seriamente affrontare questioni che originariamente erano religiose.
:''It may seem bizarre, but in my opinion science offers a surer path to God than religion... science has actually advanced to the point where what were formerly religious questions can be seriously tackled.'' (da ''God and the New Physics'', Penguin, 1983, p. IX)
 
==''I misteri del tempo''==
*In sé la [[pulsar]] è un residuo morto, il nucleo di una stella un tempo luminosa che ha bruciato in fretta tutto il suo carburante nucleare ed è quindi collassata, privata della sorgente vitale di calore necessaria per sostenere la sua pressione interna. Il nucleo ha continuato a collassare finché la sua densità non ha raggiunto il valore di miliardi di tonnellate per centimetro cubo. (da ''I misteri del tempo'', Oscar saggi, Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1997, cap. II, p. 42)
*Nessuno sa effettivamente di preciso dove vengono prodotti i [[raggi cosmici]], specialmente quelli con energie dell'ordine dei 10<sup>20</sup> elettronvolt. Le supernove, i nuclei galattici in esplosione, le pulsar e i buchi neri sono possibili sorgenti di raggi cosmici, ma non si è ancora riusciti a individuare alcun meccanismo elementare che possa render conto di tutte le particelle ad alta energia provenienti dallo spazio. Il problema è dovuto in parte al fatto che i raggi cosmici tempestano la Terra più o meno uniformemente da tutte le direzioni, e ciò rende difficile l'individuazione di sorgenti specifiche. (da ''I misteri del tempo'', Oscar saggi, Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1997, cap. III, p. 83)
*[...] la pulsar è una [[stella di neutroni]] che ruota su sé stessa; è talmente compatta che il suo campo gravitazionale è un miliardo di volte più intenso di quello terrestre. L'effetto sul tempo è tutt'altro che trascurabile. Vicino alla superficie di una stella di neutroni di grandezza media, il tempo viene rallentato del 20% rispetto al tempo terrestre. È impressionante pensare che, dal punto di vista di un osservatore che si trovi sulla superficie di una stella di neutroni (un'idea poi non così folle come può sembrare; [...]) la Terra ha solo 3,5 miliardi di anni (terrestri), e l'universo è di due o tre miliardi di anni più giovane di quanto noi pensiamo. (da ''I misteri del tempo'', Oscar saggi, Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1997, cap. IV, p. 109)
 
==Bibliografia==
*Paul Davies, ''I misteri del tempo'', Oscar saggi, Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1997.
 
==Altri progetti==