Mario Luzi: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*La [[Luce e oscurità|luce]] ha il suo risalto proprio perché c'è la tenebra. [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] dice che l'uomo ha preferito la tenebra, ma bisogna vedere se anche la tenebra a sua volta non abbia una luce. C'è la luce nera, perché tutto nel nostro linguaggio è metaforicamente diviso tra luce e tenebra. Forse anche nella tenebra c'è l'opera di Dio, rimane comunque un mistero. Abbiamo probabilmente troppo schematizzato. [...] Abbiamo forse depotenziato il messaggio della notte, la madre notte di [[Novalis]]. (pp. 34-35)
*Ai tempi di [[Gesù|Cristo]] le moltitudini convivevano la stessa sorte, mentre noi oggi non conviviamo la nostra, la subiamo ciascuno per conto proprio. È un sintomo visibile tra i più drammatici del nostro tempo. Una specie di profeta che deve parlare alle moltitudini parla per TV, per immagine televisiva, trovando ciascuno chiuso nella sua cellula.<br>Anche l'''[[incarnazione]]'' come sarebbe oggi? L'incarnazione fu così perché l'uomo era visibile e legato in una comunità che ne condivideva le pene; l'uomo era circoscritto nella sua fisicità, nel suo corpo che ebbe così importanza e valorizzazione nell'eucaristia. E oggi dove si incarnerebbe il divino? forse in ''Internet''. (p. 43)
*Prima c'erano i libelli, le opere prezzolate, ma già questo era meno suscettibile di inquinamento, perché un libello si presentava come tale, come un atto di ostilità e già questo lo connotava e identificava. Oggi l'attacco e la calunnia vivono tra il detto e il non detto, in un corrotto terreno intermedio, in cui imperano i mezzi di comunicazione, che sono fabbrica di parole e sono la negazione della parola come espressione. (pp. 63-64)