Ugo Ojetti: differenze tra le versioni

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*I modellatori di [[Medaglia|medaglie]], antichi e nuovi, si possono, alla fine, ridurre a due specie: quelli che appiattiscono e ricamano teste e invenzioni così da uguagliarne il rilevo al cordone del contorno, e la loro arte minuta e gentile tiene {{sic|ancóra}} della moneta; quelli che più arditi trattano la medaglia a gran chiaroscuro come un bassorilievo, né temono aggetti e spessori purché distribuiti e pesati con norma d'arte e severamente stretti dalla morsa della forma rotonda, come furono «i medaglioni di getto» del Pisanello e dei suoi imitatori veneti, lombardi e toscani del quattrocento. Già ai primi del cinquecento, col Cellini, col Leoni, col Pastorino, si tornava verso la finezza e la minuzia della moneta dove l'orafo ammansa spesso e stanca la foga dello scultore. ( cap. IV, p. 218)
 
*[...] la più importante raccolta di scultura {{NDR|nella Esposizione di Torino del 1919}} è quella esposta dal triestino [[Attilio Selva]]. Già due anni fa a Roma, in una mostra nella casina sul Pincio, egli aveva riunito alcune opere sue; ma qui la maturità del suo sapere, la cosciente pienezza del suo stile sono più chiaramente visibili anche perché si tratta di tutti lavori recenti. (cap. IV, p. 242)
 
==''I taccuini''==