Isaac Bashevis Singer: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 118:
Nella guancia sinistra di Tekla comparve una fossetta. «Salute a lei». Uscì lentamente dalla camera.<br />
Pensavo: questa è la gente vera, quella che fa girare il mondo.Servono come prova che hanno ragione i [[cabala|cabalisti]], non Feitelzohn. Un Dio indifferente, un Dio follenon potrebbe aver creato Tekla. Mi sentii provvisoriamente innamorato di quella ragazza. Le sua guance avevano il colore delle mele mature. Esprimeva u'energia che ha le radici nella terra, nel sole, in tutto l'universo. Non voleva migliorare il mondo come Dora. Non pretendeva parti ed interviste come Betty; non cercava esperienze eccitanti come Celia. Voleva dare, non prendere. Se il popolo polacco era riuscito a produrre anche una sola Tekla, aveva certamente compiuto la propria missione. (p. 50)
* «Gli porgevo la mano e gli dicevo: "Procedi se è di questo che la rivoluzione ha bisogno, fammi quello che vuoi". Lo chiamavano fuori e un altro carnefice prendeva il suo posto...un altro carnefice che era riposato e sazio. Fu così che mi interrogarono per ventisei ore di orologio. Li imploravo: "Fucilatemi e facciamola finita!"»<br />«Wolf non posso più ascoltarti», gridava Dora.<br />«Non puoi, davvero? Devi! Noi siamo responsabili di tutto ciò. Abbiamo fatto propaganda perché ciò avvenisse. Nel 1926, quando cominciarono a diffondersi le notizie contro [[Trotskij]], dicemmo che era una agente dei Pilsudki, dei [[Mussolini]], dei Rockefeller, dei MacDonald. Ci tappammo le orecchie e ci rifiutammo di ascoltare la verità».<br />«Felhendler, non voglio gettare sale sulle tue piaghe», dissi, «ma se Trotskij fosse al potere non si comporterebbe affatto diversamente da [[Stalin]]».
Negli occhi di Felhendler apparve un misto di ironia e di rabbia. «Come fai a sapere come si comporterebbe Trotskij? Come osi fare delle ipotesi su cose che non sono mai successe?»<br />«Sono successe in tutte le rivoluzioni. Ogni volta che si versa del sangue in nome dell'umanità, delle religione o di qualsiasi altra causa, inevitabilmente si arriva a questo tipo di terrore.» (pp. 146-7)