Francesco Malaguzzi Valeri: differenze tra le versioni

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*Il palazzo {{NDR|Bentivoglio}} che, sebben costrutto in mattoni, vinceva in bellezza quello dei Medici di Firenze e quello dei Montefeltro in Urbino, parve a un contemporaneo, il Burzio<ref>Nicolò Burzio (1450 circa – 1528)</ref>, luogo degno d'imperatori e l'[[Leon Battista Alberti|Alberti]] aggiunse che era «''cosa molto meravigliosa e da ognuno fu stimato che questi edifici non fossero condotti a tal grado con meno di centocinquantamila ducati d'oro''» somma enorme per quei tempi. Ma di tanta ricchezza, a cui gli affreschi del Francia e del Costa che vi avevano svolto le storie di Oloferne e della guerra di Troia aggiungevano le grazie della pittura, per la vendetta dei nobili di parte avversa e per l'ignoranza della plebe ansiosa di nuova signoria, non rimase traccia e nel 1507 tutto fu preda delle fiamme divoratrici che, ricordano le cronache, illuminarono {{sic|tristamente}} la città per settimane intere.<ref>Da ''L'architettura a Bologna nel Rinascimento'', ''ibid''., cap. II, p. 58.</ref>
 
*Di una tal reggia {{NDR|il palazzo Bentivoglio}}, che se fosse tuttora in piedi trarrebbe in pellegrinaggio gli studiosi dell'arte dal mondo intero, non ci rimane nemmeno il piccolo conforto di conoscere il disegno esatto.<ref>Da ''[https://archive.org/details/larchitetturaab00valgoog/page/n8/mode/2up/ L'architettura a Bologna nel Rinascimento]'', Licinio Cappelli editore, Rocca S. Casciano, 1899, cap. II, p. 58.</ref>
 
==''La corte di Lodovico il Moro''==