Fernando de Rojas: differenze tra le versioni

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==''La Celestina''==
*{{NDR|Sempronio}} [...] Perseverare nel male non è costanza; al mio paese la chiamano piuttosto pertinacia od ostinazione. (AttoSempronio; atto I)
*{{NDR|Pàrmeno}} [...] son [[poveri]] non quelli che hanno poco, ma quelli che molto desiderano. (AttoPàrmeno; atto I)
*{{NDR|Pàrmeno}} [...] certo è sbagliato non [[credere]] mai, ma è colpa ben più grave credere a tutto. (AttoPàrmeno; atto I)
*{{NDR|Pàrmeno}} [...] il [[maestro]] non deve inquietarsi per la pochezza del discepolo, altrimenti la scienza, comunicabile per natura, rare volte e in pochi luoghi potrebbe essere somministrata. (AttoPàrmeno; atto I)
*{{NDR|Pàrmeno}} Niente è più sicuro di una dolce [[povertà]]. (AttoPàrmeno; atto I)
*{{NDR|Sempronio}} [...] la [[luce]] altrui non potrà mai farti più chiaro se tu a tua volta non ne irradi. (AttoSempronio; atto II)
*{{NDR|Sempronio}} [...] è assai meglio usare delle [[ricchezza|ricchezze]] che non possederle. (AttoSempronio; atto II)
*{{NDR|Calisto}} Non sai forse che presumersi [[saggezza|saggio]] è il primo gradino della follia? (AttoCalisto; atto II)
*{{NDR|Celestina}} A tutto può il [[denaro]]: manda in frantumi la roccia più dura e a piede asciutto ti fa guadare i fiumi. (AttoCelestina; atto III)
*{{NDR|Sempronio}} Il male e il bene, la prosperità e l'avversa fortuna, la gioia e la pena, tutto, insomma, perde, col tempo, la forza del suo travolgente inizio. (AttoSempronio; atto III)
*{{NDR|Celestina}} Non ricchi fan le [[ricchezza|ricchezze]], ma preoccupati, piuttosto. (AttoCelestina; atto IV)
*{{NDR|Melibea}} [...] è [[sconfitta|sconfitto]] solo chi si crede tale [...]. (AttoMelibea; atto IV)
*{{NDR|Celestina}} [...] se il gusto della [[vendetta]] non dura che un istante, quello della [[misericordia]] persiste per sempre. (AttoCelestina; atto IV)
*{{NDR|Sempronio}} [...] chi per salire non va tanto per il sottile, cade in men che non si dica! (AttoSempronio; atto V)
*{{NDR|Celestina}} [...] non è una sciocchezza rifiutarsi di amare e sperare d'essere amato? Non è una follia ripagar amicizia con l'odio? (Celestina; atto VII)
*{{NDR|Elicia}} [...] chi accumula molto, muore come chi vive in povertà [...]. (AttoElicia; atto VII)
*{{NDR|Celestina}} [...] il piacere è proprio dei giovani. (AttoCelestina; atto VII)
*{{NDR|Sempronio a Calisto}} [...] Non è tutto bianco, signore, quel che non somiglia al nero [...]. (AttoSempronio a Calisto; atto VIII)
*{{NDR|Celestina}} [...] non è una sciocchezza rifiutarsi di amare e sperare d'essere amato? Non è una follia ripagar amicizia con l'odio?
*{{NDR|Celestina, parlando dell'[[amore]]}} È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. (AttoCelestina, parlando dell'[[amore]]; atto X)
*{{NDR|Pàrmeno}} Il [[piacere]] che ci si tiene per sé non è vero piacere. (AttoPàrmeno; atto X)
*{{NDR|Sempronio}} [...] è errore tanto [[Domanda e risposta|domandare]] quando si conosce già la risposta, che rispondere quando la s'ignora. (AttoSempronio; atto XII)
*{{NDR|Calisto}} [...] è minor errore prosciogliere i colpevoli che condannare gli [[Innocente e colpevole|innocenti]]. (AttoCalisto; atto XIV)
*{{NDR|Melibea a Calisto}} Guardati signore dal [[Distruzione|distruggere]] quel che tutti i tesori del mondo non potrebbero restaurare. (AttoMelibea a Calisto; atto XIV)
*{{NDR|Melibea}} [...] quando il cuore è schiacciato dal peso della passione, le orecchie son sorde al richiamo della ragione e, in tali frangenti, anche le più accorate parole in luogo d'ammansire accrescono il furore. (AttoMelibea; atto XX)
*{{NDR|Pleberio}} [...] iniqua è quella [[legge]] che non è eguale per tutti. (AttoPleberio; atto XXI)
 
==Bibliografia==