Guy de Maupassant: differenze tra le versioni

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====Prima parte====
*Sul marciapiede sostò un attimo, immobile, chiedendosi come si sarebbe regolato. S'era al ventotto di giugno, e gli restavan giusti giusti in tasca tre franchi e quaranta per arrivare alla fine del mese. Il che voleva dire o due desinari senza cena, o due cene senza desinare, a sua scelta. (I; 2012)
:''Lorsqu'il fut sur le trottoir, il demeura un instant immobile, se demandant ce qu'il allait faire. On était au 28 juin, et il lui restait juste en poche trois francs quarante pour finir le mois. Cela représentait deux dîners sans déjeuners, ou deux déjeuners sans dîners, au choix.''
*«Ce l'hai la licenza liceale?»<br>«No. Sono stato bocciato due volte.»<br>«Non importa, dal momento che gli studi li hai fatti. Se si parla di Cicerone o di Tiberio, tu sai, approssimativamente, di che cosa si tratta?»<br>«Sì, approssimativamente.»<br>«Basta, nessuno ne sa di più, salvo una ventina di imbecilli che non sono mai stati capaci di concluderne qualche cosa. Non è difficile passare per forte in materia; tutto sta nel non lasciarsi cogliere in flagrante delitto di ignoranza. Si manovra, si schivano le difficoltà, si aggirano gli ostacoli, e si fanno tacere gli altri con l'aiuto di un dizionario. Tutti gli uomini sono stupidi come oche, e ignoranti come carpe.» (I; 2010)
*[...] il miglior modo per giungere a una transazione è sempre quello di lasciar che i [[debito|debiti]] si accumulino.<ref>Il testo ha: «[...] il faut toujours accumuler ses dettes pour transiger.»</ref> (IV; 2012)
:[...] ''il faut toujours accumuler ses dettes pour transiger. ''
*«Devo imparare il trucco anch'io,» pensava, scorgendo certi suoi colleghi sempre con le tasche gonfie d'oro, senza peraltro riuscir mai a capire a quali segreti espedienti essi ricorressero per procacciarsi tanta agiatezza. E pieno d'invidia immaginava intrallazzi a lui ignoti ed equivoci, ricompense per favori fatti, tutto un commercio illecito ma pur accettato e consentito. Già, doveva penetrare il mistero, entrar nella tacita associazione, imporsi ai colleghi che si dividevano la torta senza di lui. (IV; 2012)
*Quante belle cose piacevoli ci sarebbero nella vita, se si potesse contare sulla [[discrezione]] assoluta gli uni degli altri! Quello che spesso, molto spesso, quasi sempre, trattiene le [[donna|donne]], è la paura del segreto violato. (V; 2010)
:''Comme la vie serait pleine de choses charmantes si nous pouvions compter sur la discrétion absolue les uns des autres. Ce qui arrête souvent, bien souvent, presque toujours les femmes, c'est la peur du secret dévoilé''
*È profondo e triste il silenzio della stanza dove si vive soli. Non è soltanto il silenzio intorno a un corpo, ma il silenzio intorno a un'anima, e, quando un mobile scricchiola, si trasale fino in fondo al cuore, perché non ci si aspetta nessun rumore, nella casa tetra. (VI; 2010)
:''Il est si profond et si triste, le silence de la chambre où l'on vit seul. Ce n'est pas seulement un silence autour du corps, mais un silence autour de l’âme, et, quand un meuble craque, on tressaille jusqu'au cœur, car aucun bruit n'est attendu dans ce morne logis.''
*La [[vita]] è un monte. Finché si sale, si guarda la vetta, e ci si sente felici; ma quando s'arriva lassù, si scorge d'un tratto la china, e giù in fondo la fine, che è la morte. L'ascesa è lenta, ma la discesa è un ruzzolone. (VI; 2012)
:''La vie est une côte. Tant qu'on monte, on regarde le sommet, et on se sent heureux ; mais, lorsqu'on arrive en haut, on aperçoit tout d'un coup la descente, et la fin qui est la mort. Ça va lentement quand on monte, mais ça va vite quand on descend.''
*[...] eravamo nati per vivere più in obbedienza alla materia che in obbedienza allo spirito; ma a furia di pensare, s'è creato uno squilibrio fra la nostra intelligenza ingigantita e le immutabili condizioni della nostra esistenza. Guardi la gente mediocre: se non son grosse catastrofi a cader loro fra capo e collo, son beati e contenti, senza soffrire per la comune sventura. Neppure le bestie ne soffrono. (VI; 2012)
:[...] ''nous étions nés sans doute pour vivre davantage selon la matière et moins selon l'esprit ; mais, à force de penser, une disproportion s'est faite entre l'état de notre intelligence agrandie et les conditions immuables de notre vie.<br>Regardez les gens médiocres : à moins de grands désastres tombant sur eux ils se trouvent satisfaits, sans souffrir du malheur commun. Les bêtes non plus ne le sentent pas.''
*[...] s'accorse che la sua inquietudine proveniva da uno di quei pensieri non formulati e confusi, segreti, che nascondiamo a noi stessi e che scopriamo soltanto quando frughiamo in fondo al nostro animo. (VIII; 2012)
:[...] ''s'aperçut que son inquiétude venait d'une de ces arrière-pensées confuses, secrètes, qu'on se cache à soi-même et qu'on ne découvre qu’en allant fouiller tout au fond de soi.''
 
====Seconda parte====
*Era uno di quegli uomini [[politici]] senza un suo volto preciso, senza convinzioni proprie, senza grandi mezzi, senza ardimento e senza una seria preparazione, un avvocatuccio di provincia, un simpatico figurino nella sua cittaduzza, un furbacchiotto che sapeva barcamenarsi fra i partiti estremisti, una specie di gesuita repubblicano e di fungo liberale di dubbia commestibilità, come ne spuntano a bizzeffe sul letamaio popolare del suffragio universale. (II; 2012)
*Cosa vuol dire l'abitudine a servirsi della [[religione]] come d'un ombrello! L'aria è mite, e ti fa da bastone da passeggio; c'è la canicola, ed è un parasole; diluvia, ed è un parapioggia; non sorti, e lo lasci in anticamera. (IV; 2012)
:''Ce que c'est que l'habitude de se servir de la religion comme on se sert d'un en-tout-cas. S'il fait beau, c'est une canne ; s'il fait du soleil, c'est une ombrelle ; s'il pleut, c'est un parapluie, et, si on ne sort pas, on le laisse dans l'antichambre.''
*«Nemmeno a farlo apposta, ho con me la chiave del confessionale.»<br>E frugatosi in tasca ne cavò un anello pieno di chiavi, ne scelse una e si diresse, a passo svelto, verso uno dei casotti di legno, specie di bussoli per la spazzatura dell'anima, dove i fedeli vuotano i loro peccati. (IV; 2012)
*Proprio vero che le parole d'amore, che son sempre le medesime, prendono il gusto delle labbra che le pronunciano. (V; 2012)