Mario Luzi: differenze tra le versioni

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*[[Paolo di Tarso|Paolo]] è tanto fariseo e tanto romano da sentire la sostanza paradossale della fede. Così egli inaugura il sentimento tutto moderno dello scandalo della fede. Non è impossibile cogliere una specie di ''libido'' nell'uso di arditezze concettuali teologiche che più offendano l'incredulità de presunti sapienti. È, credo, il primo a far sentire la fede come sublime non-senso. (p. 160)
*È tanto vertiginoso il capovolgimento del criterio di giustificazione «per la fede in Cristo» («per mezzo suo abbiamo ottenuto con la fede l'accesso alla grazia in cui ci troviamo e il vanto della speranza dalla gloria di Dio...» vedi ''Romani'') che deve essere del tutto cambiato il meccanismo del ragionare e del perorare. Premessa e conseguenza, causa ed effetto mutano il loro tradizionale rapporto: spesso la spiegazione non è altro che la riconferma della inoppugnabilità dell'assunto. Che bisogno ha di argomentare e di esprimersi come uno dell'Areopago colui che ne vuole abbattere la falsa sapienza e dunque anche i suoi metodi? D'altra parte il discorso paolino non è contestativo ma travolgente e soverchiativo per sovrabbondanza di certezza e di asseverazione: per cui fonda il suo potere e la sua saldezza su altri sostegni formali, così come sono altri e cioè non filosofici ma profetici gli sviluppi sostanziali. Niente di meno poteva accadere a colui che aveva messo al centro del disegno provvidenziale e dunque della storia umana e cosmica la resurrezione di Cristo. Lo scandalo degli scandali, e cioè lo ''choc'' che viene come supremo dopo la catena degli altri a cui la «mente» dei Gentili viene sottoposta, è proprio questo. (pp. 161-162)
*Uomo venuto da una crisi planetaria riacquista la sua statura conveniente nello svolgimento che arrecano appunto crisi planetarie, alla fine e all'origine ancora indistinte delle epoche. (p. 163)
 
==Citazioni su Mario Luzi==