Alessandro Baricco: differenze tra le versioni

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*Alla lunga quello che è accaduto e che abbiamo finito per aspettarci dalla vita quello che vedevamo funzionare nella prassi dei nostri piccoli gesti quotidiani: se per telefonare non avevo che da sfiorare uno schermo con le dita scegliendo velocemente fra un numero ristretto di opzioni dove è un caos di possibilità era riportato a un ordine sintetico e perfino divertente, perché mai a scuola non funzionava così? E perché avrei dovuto viaggiare in qualche altro modo? O mangiare? E perché capire la politica doveva essere invece più complesso? O leggere un giornale. Ho scoprire la verità. O, al limite, trovare qualcuno da amare?<br>Così, a poco a poco, abbiamo iniziato a pensare alla rovescia un po’ tutti, e ad adottare, come utile, la regola che qualsiasi partita si poteva giocare a patto di poter disporre i pezzi su quella scacchiera illuminata che la superficie del mondo: finché rimanevano nascosti in profondità, controllati a vista da caste sacerdotali, tutto era immensamente più incasinato: e infondo ingiusto, falso e pericoloso. Così, in una spettacolare impresa collettiva, ci siamo messi a dissotterrare il cuore del mondo e a posarlo in superficie: l’habitat in cui ci siamo scoperti adatti a vivere. (pp. 154-155)
*Per un lungo istante, che forse non è ancora finito, la distinzione tra profeti e coglioni è diventata visibile solo a occhi molto freddi e allenati. Ce n'era abbastanza per sconcertare i più lenti e per mettere in allarme i più svegli. (p. 158)
*Ti servono solo velocità, superficialità, energia. Il tuo stare nelle cose è un movimento, una immobilità; scendere in profondità di rallenta solo, il senso di qualsiasi figura è legato alla tua capacità di muoverti con la necessaria velocità; sei in molti posti simultaneamente e questo è il tuo modo di velocità, superficialità, energia. Il tuo stare nelle cose è un movimento, una in mobilità; scendere in profondità di rallenta solo, il senso di qualsiasi figura è legato alla tua capacità di muoverti con la necessaria velocità; sei in molti posti simultaneamente e questo è il tuo modo di abitarne uno solo uno solo, quello che stai cercando. (p. 164)
* L’esperienza, come la immaginava il 900, era compimento, pienezza, rotondità, sistema realizzato. La post-esperienza è, al contrario, squarcio, esplorazione, perdita di controllo, dispersione. (p. 167)
*Provo dirlo in due parole: l’esperienza era un gesto, la post-esperienza è un movimento. I gesti mettono in ordine il mondo, i movimenti lo destabilizzano. I gesti ricuciono, i movimenti riaprono. Ogni gesto è un punto d’arrivo, ogni movimento è un punto di partenza. I gesti sono porti, il movimento e il mare aperto. Ma anche: i gesti sono fermezza, il movimento è VIBRAZIONE. (pp. 167-168)
 
==''Tre volte all'alba''==