Mario Luzi: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*''Udire [[Voce|voci]] trapassate insidia | il giusto, lusinga il troppo debole, | il troppo umano dell'[[amore]]. Solo | la [[parola]] all'unisono di vivi | e morti, la vivente comunione | di [[tempo]] e [[eternità]] vale a recidere | il duro filamento d'elegia. | È arduo. Tutto l'altro è troppo ottuso.'' (p. 15)
*''Scendi anche tu, rimani prigioniera | nella sfera angosciosa di Parmenide | immota sotto gli [[Occhio|occhi]] della moira, | nel recinto di febbre dove il nascere | è spento e del perire non è traccia.'' (p. 23)
*Ai tempi di [[Gesù|Cristo]] le moltitudini convivevano la stessa sorte, mentre noi oggi non conviviamo la nostra, la subiamo ciascuno per conto proprio. È un sintomo visibile tra i più drammatici del nostro tempo. Una specie di profeta che deve parlare alle moltitudini parla per TV, per immagine televisiva, trovando ciascuno chiuso nella sua cellula.<br>Anche l'''[[incarnazione]]'' come sarebbe oggi? L'incarnazione fu così perché l'uomo era visibile e legato in una comunità che ne condivideva le pene; l'uomo era circoscritto nella sua fisicità, nel suo corpo che ebbe così importanza e valorizzazione nell'eucaristia. E oggi dove si incarnerebbe il divino? forse in ''Internet''. (p. 43)