Maitrī Upaniṣad: differenze tra le versioni

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*"In verità vi sono due forme del ''brahman'': quella materiale e quella immateriale. La forma materiale è l'irreale, la forma immateriale è il [[realtà|reale]]". (V, 3; 2007)
*Ora c'è ancora dell'altro da conoscere. Esiste un'ulteriore modificazione di questo sacrificio al Sé, e precisamente quella che riguarda il cibo e il consumatore di cibo. Questa è l'ulteriore spiegazione: la Persona è in mezzo alla materia. Egli è fruitore, poiché gode del cibo della natura. (VI, 10; 2001)
*Ora altrove è stato detto: quella forma del [[Vishnu|Signore]] benedetto che è chiamata «il Sostegno di tutte le cose» non è altro che cibo. Poiché il respiro vitale è l'essenza del cibo, la mente lo è della vita, la conoscenza della mente, la beatitudine della conoscenza. L'Uomo che riconosce ciò verrà in possesso di cibo, vita, mente, conoscenza e beatitudine. Riconoscendo ciò egli mangerà il cibo di tutte le creature che qui sulla terra si nutrono di cibo, poiché egli dimorerà in loro.<br />''Poiché il [[Mangiare|cibo]], sicuramente, previene la decadenza; | il cibo è degno di venerazione, così dicono. | Il cibo è la vita degli animali, supremo; | il cibo è guaritore, così dicono.'' (VI, 13; 2001)
*Esistono, noi sosteniamo, due forme di Brahman: il [[tempo]] e il senza-tempo. Ciò che è precedente al [[sole]] è il senza-tempo; esso non ha parti. Ciò che comincia col sole, tuttavia, è il tempo e questo ha parti. (VI, 15; 2001)
*In principio questo era [[Brahman]], Uno e infinito, infinito a est, infinito a sud, infinito a ovest, infinito a nord, infinito sopra e sotto, infinito in ogni direzione. Per lui non ci sono, naturalmente, direzioni come est e così via, né attraverso, né sopra o sotto.<br />Inconcepibile è questo supremo ''[[ātman]]'', incommensurabile, non nato, imperscrutabile, impensabile, il cui Sé è spazio [infinito]. Solo lui rimane sveglio quando l'universo è dissolto, e fuori da questo spazio egli [di nuovo] risveglia il mondo che consiste di pensiero. Per mezzo di lui solo tutto questo è pensato perché sia e in lui di nuovo si dissolve. La sua forma splendente è quella che arde nel sole; è la luce multiforme che risplende nel fuoco privo di fumo ed è ciò che digerisce il cibo nel corpo. Poiché così è stato detto:<br />''Colui che dimora nel fuoco, | colui che dimora nel cuore, | colui che dimora nel sole, | egli è Uno. | L'Uomo che conosce questo, | in verità ottiene | l'unità dell'Uno.'' (VI, 17; 2001)