George Steiner: differenze tra le versioni

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*Heidegger è il grande maestro della meraviglia, l'uomo il cui stupore di fronte al semplice fatto che noi siamo invece di non essere ha posto un luminoso ostacolo sul sentiero dell'ovvio. (da ''Heidegger'')
*Uccidendo i suoi [[ebrei]], l'Europa si è suicidata. (dal discorso al convegno di ''European Judaism'', Amsterdam, 1969<ref name=Riem>Citato in Riemen, prologo a Steiner 2006, pp. 17 sgg.</ref>)
*Quelle speranze sempre rinnovate ci conducono alla ''dignitas'' della persona umana, al suo approdo alla parte migliore di sé. (da ''Lezione dei maestri''<ref name=Riem/><ref>Secondo [[Rob Riemen]] «Steiner riassume in un'unica frase l'essenza dell'educazione e della cultura liberali».</ref> (da ''Lezione dei maestri''<ref name=Riem/>)
*Invitare gli altri al significato.<ref name=Riem/>
*Al cuore della cultura ci sono i classici – ovvero opere fuori dal tempo. Sono fuori dal tempo e immortali perché il loro significato trascende la morte. Nelle parole di HöIderlin: «Was bleibet aber, stiften die Dichter». («E tuttavia quello che resta, sono i poeti che lo creano.»)<ref name=Riem/>
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*Esiste un rapporto tra l'arte e la politica, tra la cultura e la società. Per capire l'evoluzione della cultura, per capire quali idee prevalgano e quali siano le loro conseguenze, è indispensabile la riflessione culturale e filosofica.<ref name=Riem/>
*È indispensabile essere elitari – ma nel senso più autentico del termine: prendersi la responsabilità per «il meglio» della mente umana. Una élite culturale deve sentirsi responsabile della conoscenza e della conservazione delle idee e dei valori più importanti, dei classici, del significato delle parole, della nobiltà dei nostri spiriti. Essere elitari, come ha spiegato Goethe, significa essere rispettosi: rispettosi del divino, della natura, degli altri esseri umani, e dunque della nostra umana dignità.<ref name=Riem/>
*{{NDR|Su ''L'amico ritrovato''}} Un'opera letteraria rara. (dal ''The New Yorker''; citato in [[Fred Uhlman]], ''L'amico ritrovato'', Feltrinelli, 2005, quarta di copertina)
*L'era del [[libro]] è quasi finita.
:''The age of the book is almost gone''.<ref>Citato in ''The Daily Mail'' (Londra, 27 giugno 1988).</ref>
*Adesso sappiamo che un uomo può leggere [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] o [[Rainer Maria Rilke|Rilke]] la sera, può suonare [[Johann Sebastian Bach|Bach]] e [[Franz Schubert|Schubert]], e quindi, il mattino dopo, recarsi al proprio lavoro ad [[Auschwitz]].<ref>Dalla (daprefazione a''Linguaggio e silenzio'', traduzione di Ruggero Bianchi, Garzanti, 2014, prefazione).</ref>
*Abbiamo più che mai bisogno di libri, ma anche loro hanno bisogno di noi. Qual più bel privilegio di porci al loro servizio? (da<ref>Da ''Un libro cambia la vita'', ''La Stampa'', 11 maggio 2000, p. 27).</ref>
*Leggere bene significa correre grossi rischi. (dalda saggio "''Romanae Litterae"'')
*Non ci sono stati successori di [[James Joyce|Joyce]] nella lingua inglese; forse non ce ne possono essere di un talento così esauriente del suo proprio potenziale.<ref name=Mur>citatoCitato in [[Charles Shaar Murray]], ''Jimi Hendrix. Una chitarra per il secolo'', traduzione di Massimo Cotto, Feltrinelli, 1992>.</ref>
 
==''Dopo Babele''==
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*Il marxismo ha reso all'uomo il massimo onore. La visione di Mosè e di Gesù e di Marx, la visione di una terra giusta, di un amore per il prossimo, di un'universalità, l'abolizione delle barriere fra paesi, classi, razze, l'abolizione degli odi tribali: questa visione era – siamo rimasti d'accordo su questo, vero? – un'immensa impazienza. Ma era anche qualcosa di più. Era una sopravvalutazione dell'uomo. Una sopravvalutazione forse fatale, forse insensata, eppure magnifica, giubilante, dell'uomo. Il più grande complimento che gli sia mai stato fatto. La Chiesa ha ostentato un disprezzo tremendo per l'uomo. L'uomo è una creatura caduta dalla grazia, condannata a trascorrere la sua sentenza a vita lavorando col sudore della fronte. Polvere alla polvere. (il Professore: cap. VIII, p. 57)
*Questo è il vero genio del capitalismo: impacchettare, mettere l'etichetta con il prezzo sui sogni degli uomini. Mai valutarci al di sopra della nostra [[mediocrità]]. [...] Con quanta precisione l'America ha valutato l'uomo, riducendolo al benessere, mettendo pace tra i desideri umani e l'appagamento. (cap. VIII, pp. 60 sg.)
*E quando l'America dice: "Sii soltanto te stesso," non dice: "Non migliorarti." Dice: "Lotta per quel [[Premio Nobel]], se è questo che ti accende l'anima. O per quella [[piscina]] riscaldata." Non che l'America creda che le piscine riscaldate siano il Partenone; non le considera nemmeno una necessità. Ma perché sembrano procurare piacere e causare pochi danni. [...] Sai, Professore, l'America è probabilmente la prima nazione e società nella storia dell'umanità a incoraggiare gli esseri comuni, fallibili e impauriti, a sentirsi a loro agio nella propria pelle. [...] Ma, tutto sommato, l'America è davvero l'unica grande potenza, l'unica comunità che, a differenza di tutte le altre che conosco, si sforza di rendere la terra un filino migliore, un filino più speranzosa di quanto l'abbia trovata. Infatti la speranza è la principale materia prima della nazione e la sua maggior esportazione. (Carlo: cap. VIII, pp. 62 sg.)
*«Il tuo dogma, la tua tirannia dell'ideale, hanno prosciugato la gioventù degli uomini. Sotto il dispotismo, i bambini nascono vecchi. Basta guardare i loro occhi e le loro bocche in quelle immagini dalla Romania. E se l'America è infantile, e forse lo è, che difetto fortunato! Fontana di giovinezza? La speranza dei conquistatori si è forse trasformata in Coca-Cola. Ma frizza!» <br>«Fa marcire i denti. Gesuita che sei. Gesuita casuista. [...] Carlo, siamo una specie assassina, avida, impura. Ma abbiamo prodotto Platone e Schubert, per riprendere i tuoi esempi, Shakespeare e Einstein. Di conseguenza ci sono differenze di valore fra le imprese umane. ''Credo'': che è intrinsecamente meglio che un essere umano sia ossessionato da un problema algebrico, da un canone di Mozart o da una composizione di Cézanne, piuttosto che dalla fabbricazione di automobili o dal mercato azionario. Che un insegnante, un erudito, un pensatore, persino, Dio mi perdoni, un prete è quasi incommensurabilmente più prezioso e vicino alla dignità della speranza di un campione di pugilato, di un piazzista o di un magnate dei detersivi. ''Credo'' ancora: che il mistero del genio creativo e analitico è proprio questo, un mistero, e che è concesso a pochissimi. Ma che gli esseri più umili possono essere risvegliati, resi attenti alla sua presenza e esposti alle sue esigenze. (cap. VIII, p. 65)
*Sono un socialista. Sono e rimango un marxista. Perché altrimenti non potrei essere un correttore di bozze!»<br>Questa evidenza assoluta l'aveva fulminato. Voleva allargare le braccia, ballare lì in strada.<br>«Se trionfa la California, non serviranno più i correttori di bozze. Le macchine se la caveranno meglio. Oppure tutti i testi diventeranno audiovisivi, con programmi autocorrettori incorporati. Notte dopo notte dopo notte, Carlo, lavoro finché mi duole il cervello. Per arrivare all'esattezza perfetta. Per correggere il più infimo refuso in un testo che forse nessuno leggerà mai o che verrà mandato al macero il giorno dopo. L'esattezza. La santità dell'esattezza. Il rispetto di se stesso. Gran Dio, Carlo, devi capire quello che cerco di dire. L'Utopia significa semplicemente l'esattezza! Il comunismo significa togliere gli errata dalla storia. Dall'uomo. Correggere bozze.» (il Professore: cap. VIII, pp. 67 sg.)