Tennis: differenze tra le versioni

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*A mio avviso il tennis è uno degli sport mentalmente più duri, perché sei sempre solo. Sei molto solo in campo, non hai nessuno da criticare o a cui chiedere aiuto, sei tutto solo e se ti capita di avere una giornata storta, hai una giornata storta e la devi affrontare. Negli sport di squadra se hai una giornata storta, la tua squadra può comunque vincere, puoi lasciar perdere o sostenere il tuo compagno, lui fa goal e tutto va bene, la tua squadra vince e tu mantieni la fiducia vincente. Nel tennis sei solo. È questa la cosa più sfiancante. ([[Ernests Gulbis]])
*Che diavolo ne sapete voi di cosa significa giocare a tennis? Quando sono sul campo di tennis, do tutto me stesso! Capito? Tutto quello che ho resta su quel maledetto campo! Ma non potete capirlo perché voi non giocate! (''[[Borg McEnroe]]'')
*Di tutti gli sport mostrati dal piccolo schermo, il tennis è per eccellenza lo sport acustico. [...] Ai tradizionali rumori della pallina che viene colpita, e che sono la firma sonora di questo sport (colpi che diffondono un'eco secca, che l'orecchio saggia, soppesa come un indizio per valutare i limiti dello spazio), si aggiungono ora eventi lievi e sottili, che la banda passante del suono televisivo trasmette perfettamente: rapidi fruscii prodotti dal gioco di gambe degli atleti sul terreno, respirazione affannata e talvolta grida, quando la fatica li obbliga a fare più sforzo. Tutta una storia acustica, ma con il flou narrativo caratteristico dell'universo dei rumori [...]. ([[Michel Chion]])
*È difficile farsi amici nel giro. Il tennis è uno sport individuale: giochi la tua partita e te ne vai. ([[Gabriela Sabatini]])
*È meglio vedere un film che un incontro di tennis perché non sopporto di vedere qualcuno che potrebbe perdere. ([[Andy Warhol]])
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*{{NDR|Sul tennis contemporaneo}} Preparatore, psicologo, nutrizionista, agente, padre, madre e chi più ne ha più ne metta... Basta! Dov'è il piacere? ([[Yannick Noah]])
*Quando sei cresciuta giocando a tennis, non ne puoi più fare meno. ([[Anna Kurnikova]])
*Resta il fatto che, nel dramma del tennis, ogni momento significativo è punteggiato da un suono particolare, e ogni palleggio è un dramma acustico che si organizza intorno a un passo falso sonoro: l'assenza del «plonk» che indica la palla colpita e rinviata - sia che un giocatore l'abbia mandata in rete, sia che l'altro abbia fallito la risposta. Ma questo vuoto sonoro, questa pausa, questo punto di sincronizzazione evitato nella partitura alternata dei giocatori si vede immediatamente riempito, come un recipiente, dal fiotto di un rumore: quello - dalle infinite sfumature, dalle inesauribili peripezie e dall'imprevedibile decremento - emesso dal pubblico: applausi, «oohh...» di delusione, fischi. È reagendo all'assenza di un suono che il pubblico interpreta nell'insieme la propria parte sonora e ritmica. ([[Michel Chion]])
*Sono malato di tennis e voglio rimanere in salute e in forma il più a lungo possibile: posso sostenere sia il singolare che il doppio. Giocherò fin quando mi sentirò bene e riuscirò a mettere in difficoltà i migliori. Vivo per il tennis 24 ore su 24 e sette giorni su sette, altrimenti sarebbe impossibile rimanere ad alti livelli. ([[Radek Štěpánek]])
*{{NDR|«Il tennis di oggi le piace?»}} Tutti gli sport sono cambiati. Oggi è esasperato, estremamente fisico, ma guardandolo ci sono sfumature che gli intenditori possono ancora apprezzare. Una volta, era tutto più rustico, più umano. ([[Tonino Zugarelli]])