Thomas Mann: differenze tra le versioni
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*«Non è europeo», disse scuotendo la testa. <br />«Non è europeo, signor Fischer? E perché?» <br />«Non capisce niente delle grandi idee umane.»<ref>Da un aneddoto sul suo editore ebreo ungherese di Berlino in un articolo scritto nel 1934 dopo la sua morte; citato in Riemen, prologo a Steiner 2006, p. 18 (da ''La montagna incantata'').</ref>
*Se ho firmato la "petizione di Stoccolma contro la bomba atomica", l'ho fatto perché mi fu presentata non come azione comunista, ma prettamente umanitaria. L'hanno sostenuta molti non comunisti, convinti della necessità di conservare la pace. È abominevole che si avvilisca la parola "pace" facendone la parola d'ordine del Partito Comunista.<ref name=Ep50/>
==''Carlotta a Weimar ''==▼
===[[Incipit]]===▼
In una giornata ancor quasi estiva del tardo settembre 1816 al cameriere dell'Albergo all'Elefante di Weimar, un tal Mager, uomo non senza istruzione, toccò un caso che lo commosse e gioiosamente lo turbò. Non che l'evento fosse fuor del naturale, e tuttavia si può dire che per un istante a Mager parve di sognare. <!--(p. 5)-->▼
===Citazioni===▼
*Agli dei si offrivano vittime in sacrificio e alla fine la vittima era quella stessa divinità. Ti sei servita di un simbolo che mi è caro e congeniale più di ogni altro e dal quale l'anima mia fu sempre pervasa: quello del moscerino e della fiamma allettatrice e letale. Se tu vuoi che io sia la luce verso cui si lancia smaniosa la farfalla, io sono però anche, nello scambievole tramutarsi delle cose, la candela accesa che sacrifica il proprio corpo perché la luce risplenda, sono anche la farfalla inebriata che si perde nella fiamma — simbolo del perenne sacrificio della vita e della materia per una suprema metamorfosi spirituale. Anima fida, diletta, puerile: son io stesso per primo e per ultimo una vittima e sono insieme colui che la sacrifica. Un giorno mi consumai per te nella fiamma e per te sempre mi trasmuto in ispirito e in luce. (p. 534)▼
===[[Explicit]]===▼
«Signora» disse «sia come sempre la benvenuta! Speriamo che la egregia signora del consigliere aulico abbia trascorso una serata edificante nel nostro tempio delle muse! Posso permettermi di offrirle il braccio per più sicuro appoggio? Buon Dio, bisogna che lo dica, venerata signora: aiutare la Lotte del Werther a scender dall'equipaggio di Goethe è un avvenimento, come lo potrò definire, un avvenimento degno di memoria!» <!--(p. 536)-->▼
==''Della repubblica tedesca''==▼
===[[Incipit]]===▼
Lei era fra i miei ascoltatori, Gerhart Hauptmann – mi permette di rammentarglielo? – quando un giorno della Settimana goethiana a Francoforte mi fu concesso di parlare
===Citazioni===▼
*È mio proposito, lo dichiaro francamente, guadagnarvi, ove sia necessario, alla causa della repubblica e a quello che si suol chiamare democrazia e che io chiamo umanità, per avversione alle voci ciarlatanesche pullulanti intorno a quell'altra parola (avversione che divido con voi): intendo far propaganda per tale causa in mezzo a voi, al cospetto di quest'uomo e poeta che mi sta davanti, la cui schietta popolarità si fonda sulla più degna fusione di elementi nazionali e di elementi umani.▼
*Ora andate in collera! Certo, se la presenza di personaggi altolocati non frenasse la vostra vivacità, mi gridereste: "Come? E il tuo libro? Le tue Considerazioni antipolitiche, antidemocratiche dell'anno '18 {{NDR|''Considerazioni di un impolitico''}}? Apostata e disertore! Tu che contraddici te stesso, voltafaccia, scendi dalla tribuna e non pretendere di sedurci alle idee del più indegno rinnegato!". Cari amici, rimango ancora. Ho ancora da comunicare alcune cose che mi sembrano buone e importanti; e quanto al tradimento, al voltafaccia, riflettete, non è precisamente così. Io non revoco niente. Non ritratto nulla di essenziale. Espressi allora la mia verità e la esprimo oggi▼
===[[Explicit]]===▼
E noi rendiamo omaggio alla sua forma giuridica positiva – che secondo la nostra concezione ha il suo significato e il suo fine
===[[Incipit]]===▼
Se a queste notizie sulle vicende del defunto Adrian Leverkühn, alla prima e certo molto provvisoria biografia dell'uomo diletto, così terribilmente provato, innalzato e abbattuto dal destino, alla vita del geniale musicista premetto alcune parole su me stesso e sulle mie condizioni, dichiaro in modo assoluto che non lo faccio per il desiderio di mettere avanti la mia persona.▼
===[[Explicit]]===▼
La Germania, coi pomelli accesi, traballava allora al colmo dei suoi orrendi trionfi, in procinto di conquistare il mondo in virtù del solo trattato ch'era disposta a osservare e che aveva firmato col suo sangue. Oggi, avvinghiata dai dèmoni, coprendosi un occhio con la mano e fissando l'orrore con l'altro, precipita di disperazione in disperazione. Quando toccherà il fondo dell'abisso? Quando sorgerà dall'estrema disperazione, pari a un miracolo superiore a ogni fede, il nuovo crepuscolo di una speranza? Un uomo solitario giunge le mani e invoca: Dio sia clemente alle vostre povere anime, o amico, o patria!▼
==''Federico e la grande coalizione''==
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Nel colmo dell'estate un comune giovanotto partito da Amburgo, sua città natale, se ne andava a Davos-Platz, nei Grigioni, per un soggiorno di tre settimane.<br>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
===Citazioni===
*È l'amore, non la ragione, che è più forte della morte.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della letteratura'', traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 227. ISBN 9788858024416</ref>
*"Ha sentito parlare il terremoto di Lisbona?"<br />"No... Un terremoto? Qui non leggo giornali..."<br />"Lei mi fraintende. E giacché ci siamo, è
*Il sintomo morboso, disse, sarebbe attività amorosa camuffata e ogni malattia amore trasmutato.
*Io infatti non ho ancora incontrato un uomo perfettamente sano.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della letteratura'', traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 226. ISBN 9788858024416</ref>
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*La [[tolleranza]] diventa un crimine quando si applica al male.
*Le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse.
*"[...] Qui c'è anzitutto molta Asia nell'
*Scrivere bene significa quasi pensare bene, e di qui ci vuole poco per arrivare ad agire bene.
===Citazioni su ''La montagna incantata''===
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*Thomas Mann offre qui, nella sua maniera cauta, qualcosa di estremamente importante per la letteratura tedesca: cioè un'autocritica corrosiva dell'assenza di dimensioni sociali, spaziali e temporali, propria della letteratura tedesca del periodo imperialistico. L'azione viene qui consapevolmente situata in un ambiente artificialmente isolato. Gli uomini sono bensì determinati dalla loro psicologia sociale, ma si trovano al di fuori del loro normale ordito di legami sociali. Si ha così un simbolo ironico della descrizione della società nell'imperialismo tedesco. ([[György Lukács]])
▲==''Della repubblica tedesca''==
▲===[[Incipit]]===
▲Lei era fra i miei ascoltatori, Gerhart Hauptmann – mi permette di rammentarglielo? – quando un giorno della Settimana goethiana a Francoforte mi fu concesso di parlare all’Università sulla professione di fede e sull’educazione, quindi su un tema di umanità.
▲===Citazioni===
▲*È mio proposito, lo dichiaro francamente, guadagnarvi, ove sia necessario, alla causa della repubblica e a quello che si suol chiamare democrazia e che io chiamo umanità, per avversione alle voci ciarlatanesche pullulanti intorno a quell'altra parola (avversione che divido con voi): intendo far propaganda per tale causa in mezzo a voi, al cospetto di quest'uomo e poeta che mi sta davanti, la cui schietta popolarità si fonda sulla più degna fusione di elementi nazionali e di elementi umani.
▲*Ora andate in collera! Certo, se la presenza di personaggi altolocati non frenasse la vostra vivacità, mi gridereste: "Come? E il tuo libro? Le tue Considerazioni antipolitiche, antidemocratiche dell'anno '18 {{NDR|''Considerazioni di un impolitico''}}? Apostata e disertore! Tu che contraddici te stesso, voltafaccia, scendi dalla tribuna e non pretendere di sedurci alle idee del più indegno rinnegato!". Cari amici, rimango ancora. Ho ancora da comunicare alcune cose che mi sembrano buone e importanti; e quanto al tradimento, al voltafaccia, riflettete, non è precisamente così. Io non revoco niente. Non ritratto nulla di essenziale. Espressi allora la mia verità e la esprimo oggi
▲===[[Explicit]]===
▲E noi rendiamo omaggio alla sua forma giuridica positiva – che secondo la nostra concezione ha il suo significato e il suo fine nell’unità della vita politica e di quella nazionale – addestrando la nostra lingua ancora impacciata a gridare: «Viva la Repubblica!».
▲==''Carlotta a Weimar ''==
▲===[[Incipit]]===
▲In una giornata ancor quasi estiva del tardo settembre 1816 al cameriere dell'Albergo all'Elefante di Weimar, un tal Mager, uomo non senza istruzione, toccò un caso che lo commosse e gioiosamente lo turbò. Non che l'evento fosse fuor del naturale, e tuttavia si può dire che per un istante a Mager parve di sognare. <!--(p. 5)-->
▲===Citazioni===
▲*Agli dei si offrivano vittime in sacrificio e alla fine la vittima era quella stessa divinità. Ti sei servita di un simbolo che mi è caro e congeniale più di ogni altro e dal quale l'anima mia fu sempre pervasa: quello del moscerino e della fiamma allettatrice e letale. Se tu vuoi che io sia la luce verso cui si lancia smaniosa la farfalla, io sono però anche, nello scambievole tramutarsi delle cose, la candela accesa che sacrifica il proprio corpo perché la luce risplenda, sono anche la farfalla inebriata che si perde nella fiamma — simbolo del perenne sacrificio della vita e della materia per una suprema metamorfosi spirituale. Anima fida, diletta, puerile: son io stesso per primo e per ultimo una vittima e sono insieme colui che la sacrifica. Un giorno mi consumai per te nella fiamma e per te sempre mi trasmuto in ispirito e in luce. (p. 534)
▲===[[Explicit]]===
▲«Signora» disse «sia come sempre la benvenuta! Speriamo che la egregia signora del consigliere aulico abbia trascorso una serata edificante nel nostro tempio delle muse! Posso permettermi di offrirle il braccio per più sicuro appoggio? Buon Dio, bisogna che lo dica, venerata signora: aiutare la Lotte del Werther a scender dall'equipaggio di Goethe è un avvenimento, come lo potrò definire, un avvenimento degno di memoria!» <!--(p. 536)-->
▲== ''Doctor Faustus'' ==
▲===[[Incipit]]===
▲Se a queste notizie sulle vicende del defunto Adrian Leverkühn, alla prima e certo molto provvisoria biografia dell'uomo diletto, così terribilmente provato, innalzato e abbattuto dal destino, alla vita del geniale musicista premetto alcune parole su me stesso e sulle mie condizioni, dichiaro in modo assoluto che non lo faccio per il desiderio di mettere avanti la mia persona.
▲===[[Explicit]]===
▲La Germania, coi pomelli accesi, traballava allora al colmo dei suoi orrendi trionfi, in procinto di conquistare il mondo in virtù del solo trattato ch'era disposta a osservare e che aveva firmato col suo sangue. Oggi, avvinghiata dai dèmoni, coprendosi un occhio con la mano e fissando l'orrore con l'altro, precipita di disperazione in disperazione. Quando toccherà il fondo dell'abisso? Quando sorgerà dall'estrema disperazione, pari a un miracolo superiore a ogni fede, il nuovo crepuscolo di una speranza? Un uomo solitario giunge le mani e invoca: Dio sia clemente alle vostre povere anime, o amico, o patria!
== ''La genesi del Doctor Faustus: romanzo d'un romanzo'' ==
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{{NDR|Thomas Mann, ''Tonio Kröger'' (''Tonio Kröger'', 1903), traduzione di Emilio Castellani, Mondadori, Milano, 1970.}}
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*La felicità non sta nell'essere amati: questa non è che una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità sta nell'amare, e nel carpire tutt'al più qualche illusorio istante di vicinanza all'oggetto amato. (1970)
*Seguì la via che doveva seguire, con passo un po' pigro e ineguale, fischiettando e guardando lontano innanzi a sè col capo reclinato da un lato; e se gli accadeva di sbagliar strada, ciò era perché per alcuni uomini non esiste una strada giusta. A chi gli chiedeva che cosa intendesse fare nel mondo, dava risposte contraddittorie, perché, come soleva dire (ed anche questo l'aveva già annotato), egli portava in sè possibilità per mille modi di esistenza, insieme alla segreta consapevolezza che, in fondo, si trattava di altrettante impossibilità. (1970)
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==Bibliografia==
*Thomas Mann, ''
*Thomas Mann, ''Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull'', traduzione di Lavinia Mazzucchetti, Mondadori, Milano, 1978
*Thomas Mann, ''Della repubblica tedesca'', in Lavinia Mazzucchetti (a cura di), ''Moniti all'Europa'', traduzione di Cristina Baseggio, introduzione di Giorgio Napolitano, Mondadori, Milano, 2017. ISBN 978-88-04-68173-1▼
*Thomas Mann, ''Doctor Faustus: la vita del compositore tedesco Adrian Leverkuhn narrata da un amico'', traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, 1952.
*Thomas Mann, ''Federico e la grande coalizione. Un saggio adatto al giorno e all'ora'', a cura di Nada Carli, Edizioni Studio Tesi, 1986.
*Thomas Mann, ''Giuseppe il Nutritore'', Mondadori, Milano, 1963.▼
*Thomas Mann, ''I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia'', introduzione di Cesare Cases, traduzione di Anita Rho, Einaudi, Torino, 2002. ISBN 8806128760
*Thomas Mann, ''I Buddenbrook: decadenza di una famiglia'', traduzione di Furio Jesi e di Silvana Speciale Scalia, Garzanti, 1995.
*Thomas Mann, ''
▲*Thomas Mann, ''Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull'', traduzione di Lavinia Mazzucchetti, Mondadori, Milano, 1978
▲*Thomas Mann, ''Giuseppe il Nutritore'', Mondadori, Milano, 1963.
*Thomas Mann, ''La legge'', traduzione di Mario Merlini, Baldini & Castoldi, 1997.
*Thomas Mann, ''La legge'', traduzione di Mario Merlini, Mondadori, 1947.
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*Thomas Mann, ''Tristano. La morte a Venezia. Cane e padrone'', traduzione di Francesco Saba Sardi, Fabbri Editori, 1985.
*George Steiner, ''Una certa idea di Europa'' (''The idea of Europe''), X Nexus Lecture, traduzione di Oliviero Ponte di Pino, prefazione di Mario Vargas Llosa, prologo di Rob Riemen, Garzanti, Milano, 2006.
▲*Thomas Mann, ''Della repubblica tedesca'', in Lavinia Mazzucchetti (a cura di), ''Moniti all'Europa'', traduzione di Cristina Baseggio, introduzione di Giorgio Napolitano, Mondadori, Milano, 2017. ISBN 978-88-04-68173-1
==Voci correlate==
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