August von Platen-Hallermünde: differenze tra le versioni
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Storia del reame di Napoli dal 1414 al 1443, wlinks. |
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'''August von Platen-Hallermünde''' (1796 – 1835), poeta e drammaturgo tedesco.
==Citazioni di August von Platen-Hallermünde==
*''Vieni o straniero nella grande [[Napoli]], vedila, e muori! | Ama e inebriati, godi mentre l'attimo fugge | Il più splendido sogno, scorda i desideri delusi, | e i tormenti che un demone ha tessuto nella tua vita: | impara qui a godere, ad essere felice, e poi muori!'' (da ''Impressioni di Napoli''; citato in Lucio Fino, ''Napoli romantica'', Grimaldi, 2001)
*{{NDR|Carlo V, dopo aver rinunciato alla corona imperiale, chiede accoglienza ai monaci di Yuste nell'Estremadura}} ''È notte, e il nembo urla piú sempre e il vento. | Frati spagnoli, apritemi il convento. || Lasciatemi posar sino a i divini | Misteri e al suon de' bronzi matutini. | Datemi allor quel che potete dare; | date una bara ed uno scapolare, || date una cella e la benedizione | a chi di mezzo mondo era padrone. || Questo capo a la chierca apparecchiato | fu di molte corone incoronato. | Questo a le rozze lane òmero inchino | levossi imperïal ne l'[[ermellino]]. | Or morto in vista pria che in cimitero | ruino anch'io come l'antico impero.'' (''Il pellegrino davanti a S. Just'', traduzione di [[Giosuè Carducci|Giosuè Carducci]], citato da Vittorio Santoli, in ''Letteratura tedesca moderna'', Sansoni/Accademia, 1971; (''L'ottocento mediano. La lirica,'' p. 241)
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