Alfred Edmund Brehm: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 4:
==''La vita degli animali''==
===Volume 1, ''Mammiferi''===
*A prima vista appare assai più bestiale che il mite scimpanzé, ma ben esaminando gli dobbiamo proprio assegnare il primo posto. Il [[gorilla]] non è soltanto la maggiore e più forte fra le scimmie, ma anche quella che possiede il maggiore sviluppo corporeo. (p. 51)
*{{NDR|Sui gorilla}} Non temono animale qualsiasi, fosse anche l'uomo, non fuggono mai, anzi attaccano ed assalgono valendosi maestrevolmente di quelle loro mani formidabili e delle non men terribili mandibole, scagliando contro l'avversario, ove occorra, rami, pietre, noci, ecc. L'elefante, il gigante del bosco, non spoglia impunemente un albero sul quale trovisi il gorilla, e riceve tali bastonate sulla proboscide che è costretto a battere in ritirata. Il leopardo non accetta la lotta che sa tornargli facilmente fatale, il leone stesso, re del deserto, non può resistere all'impetuoso assalto di un branco di gorilla. (p. 52)
*È più difficile impadronirsi di un gorilla che non di dieci scimpanzé. Le femmine appena avvertono il pericolo fuggono coi loro piccini sugli alberi: ma i maschi si preparano alla battaglia. Que' verdi occhiacci mandano faville, i crini del capo si rizzano, i denti digrignano, e l'assalto succede al grido di ''cai cai''. Se l'arma da fuoco non prostra il feroce nemico, l'uomo è perduto. (p. 52)
*Credono gli indigeni che le grandi scimmie sono veri uomini, ma che si fingono stupide e furiose per sottrarsi al pericolo di essere fatte schiave e quindi costrette al lavoro. Non dubitano poi che le anime dei re defunti prendono domicilio nel corpo del gorilla, il quale martoriando gli uomini non fa che continuare la tradizionale prediletta occupazione del defunto. (p. 53)
*Assicurano che il [[scimpanzé]] adulto sia capace di spezzare rami che due uomini appena riescono a piegare, ed i Negri, assicurando che può opporre resistenza a dieci uomini, dicono che non assale mai se non provocato. In caso di pericolo il capo manda un grido che ricorda quello di un uomo che si trova alle prese colla morte, e tutta la brigata sale rapidamente sulle piante abbaiando come fa il cane. Se uno cade colpito tutti i maschi tentano vendicarlo assalendo il cacciatore, che soggiace certamente alle loro forze preponderanti quando non sia validamente sostenuto. (p. 61)
*È grande l'attaccamento reciproco dei vari membri di una schiera. I maschi mostrano affetto per le femmine e queste per la prole, i più forti difendono i più deboli. L'istinto amoroso del scimpanzé è più mite nella sua manifestazione che non in altre scimmie, e sovratutto nel cinocefalo. Si vorrebbe perfino avere osservato una certa continenza. (pp. 61-62)