Igino Giordani: differenze tra le versioni

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*{{NDR|La [[libertà di pensiero]]}} È la libertà di pensare quel che si vuole e di esprimere tutto ciò che si pensa, entro i limiti della verità e della moralità: senza questi potrebbe divenire ingiuria, calunnia, pervertimento.<ref name=Fie>Citato in ''La Fiera Letteraria'', ''Che cos'è la libertà di pensiero'', n. 14, aprile 1973.</ref>
*La [[libertà di pensiero]], come di ogni attività dello spirito, vale se rispetta la libertà di pensiero degli altri: essa perciò non deve offendere il pensiero altrui. Anche questo non è un limite, è una difesa della libertà stessa.<ref name=Fie/>
*[[Henri Lacordaire|Lacordaire]] accettò l'invito di [[Félicité de Lamennais|Lammenais]] a collaborare all'''Avenir'', ma non fu mai un discepolo di quell'abate, essendo pervenuto alla precisazione delle sue idee di «cattolico penitente e liberale impenitente», per un processo spirituale autonomo, evolutosi, anche in seguito, entro margini diversi da quelli in cui era contenuto il pensiero lammenaisiano. Tra i due anzi non vi fu mai molta consonanza di idee e di affetti: erano due volontà robuste, due caratteri solidificati, che si controllavano, ma non si influenzavano. Nel duello spirituale per accaparrarsi l'anima generosa di [[Charles de Montalembert|Montalambert]], la tenacia rettilinea di Lacordaire vinse. E se il giovane laico, nei primi anni, oscillò nella sua formazione fra i due sacerdoti, soggiogato dall'ammirazione per il maestro e attratto dall'affetto dell'amico, e se Lamennais, nel processo interiore delle sue ideologie si lasciò signoreggiare da un forte individualismo, che lo trasse fuori dalla comunione dei fedeli, Lacordaire seppe comprimere gl'impulsi della natura nello schema della disciplina e della tradizione cattolica, fuori della quale non comprendeva alcuna utile iniziativa sociale, riuscendo a valorizzare il comune programma entro l'ambito dell'ortodossia.<ref>Da ''Pionieri cristiani della democrazia'', a cura di Alberto Lo Presti, introduzione di Paolo Armellini, Città Nuova, Roma, 2008, [https://books.google.it/books?id=eJ4-K9MpItAC&lpg=PA122&dq=it&pg=PA122#v=onepage&q&f=false p. 122]. ISBN 978-88-311-5801-5</ref>
 
==''Il Santo della Carità ospedaliera''==