Iosif Stalin: differenze tra le versioni

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*La bandiera della indipendenza nazionale e della sovranità nazionale è stata gettata a mare: non vi è dubbio che questa bandiera toccherà a voi di risollevarla e portarla in avanti, a voi rappresentanti dei partiti comunisti e democratici, se volete essere i patrioti del vostro paese, se volete essere la forza dirigente della nazione. Non vi è nessun altro che la possa levare in alto.<ref>Da ''Problemi della pace'', discorso al XIX Congresso del PCUS pronunciato il 14 ottobre 1952, ed. Cultura Sociale, 1953, p. 151.</ref>
*La [[dittatura del proletariato]] non è una semplice gerarchia di governo, «abilmente selezionata» dalla mano sollecita di un «esperto stratega» e che «s'appoggia giudiziosamente» su questi o quegli strati della popolazione. La dittatura del proletariato è l'alleanza di classe del [[proletariato]] con le masse lavoratrici contadine per l'abbattimento del capitale, per la vittoria definitiva del socialismo, a condizione che la forza dirigente di questa alleanza sia il proletariato.<ref>Da ''La Rivoluzione d'Ottobre e la tattica dei comunisti russi''. Citato in ''Il libro rosso di Stalin'', Roma, Red Star Press, 2014, p. 15.</ref>
*La forza del [[patriottismo]] sovietico risiede nel fatto che esso non si basa su pregiudizi razziali o nazionalisti, ma sul profondo amore del popolo per la patria sovietica e sulla fedeltà ad essa, che è la comunità fraterna dei lavoratori di tutte le nazioni del nostro paese. Nel patriottismo sovietico, le tradizioni nazionali di tutti i popoli si accoppiano armonicamente con i comuni interessi di tutti i lavoratori sovietici. Il patriottismo sovietico non disgrega, ma unifica tutte le nazioni e popolazioni del paese in un'unica grande famiglia fraterna. In questa situazione si manifestano le basi della indistruttibile e sempre più forte amicizia dei popoli sovietici. Nello stesso tempo, i popoli dell'Unione Sovietica rispettano i diritti e l'indipendenza degli altri popoli ed hanno sempre dimostrato di essere pronti a vivere in pace ed amicizia con gli altri Stati vicini.<ref>Citato in ''[https://intellettualecollettivo.it/wp-content/uploads/2019/10/Storia- del- Comunismo-Vol.-1-tomo-B.pdf, Storia{{small|Le lotte di classe nell'era del Comunismo]socialismo (1917-2017)}}'', a cura di Alessandro Pascale, vol. 1I, ''{{small|Dalla Rivoluzione d'ottobre alla fine dell'URSS}}'', tomo B, p. 103, ''[https://intellettualecollettivo.it/wp-content/uploads/2019/10/Storia-del-Comunismo-Vol.-1-tomo-B.pdf intellettualecollettivo.it]''.</ref>
*La forza dell'[[Armata Rossa]] risiede nel fatto che essa non nutre e non può nutrire alcun odio razziale contro altri popoli [...]; essa è educata nello spirito del rispetto dei diritti degli altri popoli.<ref>Citato in Roter Morgen, ''Werke'', Amburgo, 1971-1973, p. 266-267.</ref>
*La lotta contro il [[sionismo]] non ha nulla in comune con l'[[antisemitismo]]. Il sionismo è nemico dei lavoratori di tutto il mondo, tanto di chi è ebreo quanto di chi non lo è.<ref>Citato in ''[http://ilpartitocomunista.it/2014/08/02/contro-imperialismo-e-sionismo-liberi-dalle-teorie-razziali/ Contro imperialismo e sionismo liberi dalle teorie razziali]'', ''ilpartitocomunista.it''.</ref>