Luigi Barzini (1908-1984): differenze tra le versioni

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===Incipit===
Gli italiani sono soddisfatti e perplessi. Ogni anno, dalla fine della guerra, hanno visto aumentare il numero dei turisti dtranieristranieri nel loro paese con un ritmo incredibilmente rapido. Il fenomeno ha ormai raggiunto dimensioni senza precedenti, in pratica inesplicabili e quasi allarmanti. Negli anni cinquanta i turisti rangiunsero, ogni dodici mesi, gli otto, dieci, dodici milioni; poco dopo, appena ieri, divennero quindici, diciassette, diciannove milioni; attualmente hanno superato il limite dei venti milioni, più di un turista ogni due italiani e mezzo e il totale continua ad aumentare. Sembra che, se le circostanze rimarranno favorevoli, i viaggiatori raggiungeranno i trenta milioni entro un decennio, e finiranno con l'uguagliare e addirittura con il superare il numero degi abitanti della penisola. Nulla scoraggia gli stranieri. Nulla li intimorisce. Nulla li ferma. Arrivano in un flusso costante, con ogni mezzo di trasporto e anche a piedi, di giorno e di notte, via mare o attraverso le Alpi. Quello che è appena un rivoletto nei mesi invernali, assume in primavera l'impeto di un fiume e, in aprile, maggio e giugno, si tramuta in un 'alluvione monsonica, rompendo ogni argine, coprendo tutto ciò che è visibile. Incomincia a recedere in settembre. Ma non inaridisce del tutto.<br>Affluiscono da ogni parte dei cinque continenti conosciuti, dalle antiche nazioni dell'Europa e dell'America e da quelle nate di recente in Africa e Asia.
 
{{NDR|Luigi Barzini, ''Gli italiani'', Arnoldo Mondadori Editore 1965.}}