Laurence Sterne: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
[[Immagine:The Beautiful Grisette by William Powell Frith CCWSH1167.jpg|thumb|300px|''The Beautiful Grisette'' (William Powell Frith, 1853)]]
*Io era dianzi in pace col mondo; ma così conclusi la pace con me medesimo. (II; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|p. 5]])
*Nessuno vuol essere [[virtù|virtuoso]] a beneplacito delle contingenze — oppure uno è generoso come un altro è potente — ''sed non, quoad hanc'' — e sia che può — da che non si può logicamente discorrere sul flusso e riflusso de' nostri umori, il quale, a quanto io so, obbedirà alle medesime cause influenti nelle maree — ipotesi che ci tornerebbe spesso a men biasimo: e per dir di me solo, son certo che in più incontri mi loderei assaissimo del mio prossimo, se dicesse «che io me la intendo con la Luna, e mi governo con essa»; e non avrei colpa in ciò né vergogna; anziché «col mio proprio atto, e consenso»; e ogni colpa e vergogna sarebbe mia. (III; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|pp. 5]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|6]])
*Per altro l'uomo malcontento di sé comincia a sentirsi ottimamente disposto a un contratto; e questo è pure un compenso. (VI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/30|p. 11]])
*Ove il [[Cuore e cervello|cuore]] precorra l'intelletto, libera sempre da mille travagli il giudizio. (X; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/45|p. 26]])
*[...] le persone gravi odiano l'[[amore]] in grazia del nome —<br>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br>Gli ipocriti in grazia del cielo — (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]])
*{{NDR|Sul [[corteggiamento]]}} Persevera nelle gentilezze, e che le sieno dilicatissime e tacite; e non dieno tanto nell'occhio da insospettire, ma né tanto poco da essere trascurate — e di tanto in tanto un’occhiata parziale — dir pochissimo o nulla — lascia con l'amica tua la Natura, e le comporrà in cuore l'amore a suo modo. (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]])
*Rare volte, mio buon signore, un [[maschi e femmine|uomo]] s'accinge a un'offerta di cordialità verso una donna, e che essa non n'abbia presentimento un po' prima. (XVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/65|p. 46]])
*Compiango l'uomo che può viaggiare da Dan a Bersabea ed esclama: «Tutto è infecondo!» — ed è: e tale è l'universo per chiunque non vede quanto ei sarà liberale a chi lo coltiva. (XVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/67|p. 48]])
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*[...] gl'[[inglesi]], simili alle antiche medaglie tenute in disparte e maneggiate da pochi, serbano la prima impronta intagliatavi dalla mano maestra della Natura — le sono un po' ruvide al tatto — ma in compenso la loro leggenda è sì chiara, che a prima vista tu vedi ciò che vogliono dire e significare. (L; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/180|p. 161]])
*Che se la natura nel tessere la sua tela della benevolenza, v'ha intrecciate alcune trame di desiderio e d'amore — si dovrà dunque per istrapparle lacerar tutta quanta la tela? — Flagella codesti [[stoici]], diss'io nel mio cuore, o grande Rettore della natura! flagellali! — in qualunque luogo la tua provvidenza vorrà cimentare la mia virtù — a qual si sia repentaglio — in ogni frangente — concedi ch'io mi risenta de' moti che ne derivano, e che mi sono proprj com'uomo — e s'io li dirigo da uomo dabbene, mi confiderò in ogni evento nella tua giustizia — perché tu, mio Dio! ci hai creati — nè ci siamo creati da noi. (LII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/186|pp. 167]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/187|68]])
*Assai cose che accadono a Sole chiarissimo e su per le vie larghe e frequenti, le vedo, ma non le guardo. La [[natura]] è vergognosa, né s'attenta d'agire alla presenza di spettatori; bensì in qualche appartato cantuccio ti lascia vedere taluna delle sue brevi scene che equivalgono alla quintessenza di tutti i sentimenti stillati da una mezza dozzina di tragedie francesi. (LX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/210|p. 191]])
*Noi ci facciamo largo nel mondo non tanto col fare quanto col ricevere de' [[Servire|servigi]]: tu trovi un germoglio mezz'arido; lo pianti perché l'hai raccattato; e perché l'hai piantato, lo adacqui. (LXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/215|p. 196]])
*[...] io non mi sento si pienamente conscio dell'esistenza d'un'anima in me se non quando mi trovo ravvolto nelle [[malinconia|malinconie]]. (LXIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/226|p. 207]])