Ruggero Zangrandi: differenze tra le versioni

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*Salto a piè pari ciò che furono capaci di scrivere, nel corso del conflitto di Spagna, tra gli altri, inviati come Luigi Barzini senior, Indro Montanelli, Alberto Consiglio, Virgilio Lilli, Lamberti Sorrentino, Giovanni Artieri, Riccardo Forte, ecc. [...]<br>Mi limito per questo capitolo, a rammentare a mo' d'epigrafe le parole che [[Mario Missiroli]], un autore attento, misurato e cauto che aveva da difendere un passato e, più ancora, riuscì a salvaguardare, splendidamente, un avvenire di direttore di grandi quotidiani, seppe scrivere (''Raccolta'', giugno '40) in un articolo intitolato ''La guerra liberatrice'' che era tutto un atto di fede (di cattiva fede, evidentemente): "L'imperativo del Duce sarà gloriosamente attuato con una luminosa vittoria delle armi italiane: vinceremo perché è il Duce che ci guida!". (Appendice 4, pp. 414-415)
 
*[...] {{NDR|[[Giacomo Carboni]]}} fu l'unico alto esponente militare che, dopo aver avvertito invano i responsabili dell'assurdità di una guerra, si appartò, seppe rinunciare (pur essendo un valoroso e il più giovane dei generali italiani) a facili e sterili glorie guerriere di carattere personale, per tenersi pronto per quando le sorti della guerra, capovolgendo la situazione – come aveva previsto –, avrebbero richiesto il suo intervento. (Appendice 5, p. 423)
 
==Note==