Ruggero Zangrandi: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Vittorio era un ragazzo buono, leale, semplice, un po' indolente. Era cresciuto nella strada e con il padre, fino a quell'autunno, aveva avuto scarsi contatti. Dalla modesta casa di Milano, in via Foro Bonaparte, dove aveva vissuto gli anni dell'infanzia, non sempre facili, era capitato adesso a Roma, nella dimora principesca di Villa Torlonia e in una condizione che, presto, lo avrebbe esposto a favori e piaggerie.<br>Dotato di una intelligenza acuta, di un attento spirito critico, di una percezione precisa dell'indole – e delle intenzioni – del prossimo, egli tollerava per pigrizia quelle manifestazioni di servilismo, ma aveva finito col concepire per gli uomini un disprezzo che, a differenza di quello del padre, era indulgente e bonario. (cap. 1I, p. 14)
 
*[...] i [[Littoriali]] divennero una di quelle manifestazioni − cui ho più volte accennato − nelle quali il fascismo non so se volle o fu costretto a comportarsi con relativa liberalità. Che ciò fosse dovuto a calcolo delle autorità politiche o – come ritengo più probabile – alla pressione, alla spregiudicatezza e, magari, all'intemperanza di molti partecipanti non è, in fondo, troppo importante. Ciò che conta è che, in quei dibattiti, trovarono riscontro tutte le posizioni che i giovani andavano assumendo di fronte al fascismo. (cap. 7VII, pp. 104-105)
 
*[...], poterono intervenire ai Littoriali giovani fascisti ortodossi, giovani critici o dissidenti e anche non pochi giovani di sentimenti più o meno decisamente antifascisti i quali andavano anch'essi là, a discutere, per tentare di seminare, di compiere opera di propaganda per le proprie idee, non di rado per svolgere opera di provocazione. (cap. 7VII, p. 105)
 
*Con l'intervento dell'Italia nel conflitto, un elemento appare subito chiaro, sconcertante e, per molti aspetti, mortificante: che, mentre la Germania per due anni ancora [...], proseguì nei suoi strabilianti successi militari, accentuando l'impressione d'invincibilità, l'Italia subì, invece, fin dall'inizio e quasi ininterrottamente, rovesci altrettanto sensazionali e venne così ad assumere ben presto, malgrado l'originaria alleanza, il ruolo di un Paese quanto meno "protetto," praticamente dominato come tutti gli altri dell'Europa continentale, dal padrone nazista. (Compendio cronologico 6, p. 306)