Luigi Sturzo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni di Luigi Sturzo: Il fascismo non è il carabiniere o la guardia regia della borghesia industriosa
Riga 11:
*Fra coloro che amano la libertà per convinzione e coloro che amano la libertà a parole vi è una divergenza sostanziale: i primi sono convinti che la libertà rimedia ai mali che può produrre, perché al tempo stesso eccita energie nuove, spinge alla formazione di libere associazioni, sviluppa contrasti politici e sociali dai quali derivano i necessari assestamenti; gli altri, invece, hanno paura della libertà e cercano sempre il modo di imbrigliarla con una continua e crescente legislazione e con un'azione politica vincolatrice, che finiscono per soffocarla. (da ''Politica di questi anni. 1957-1959'', Zanichelli, Bologna)
*I popoli sotto [[dittatura]] anelano alla libertà; se manca tale anelito, cessa il senso della personalità, il desiderio del progresso, il valore dell'iniziativa. I popoli che tendono a progredire, si affermano nella libertà e per la libertà. (da ''Politica di questi anni. 1948-1949'', Zanichelli, Bologna 1955)
*Il fascismo non è il carabiniere o la guardia regia della borghesia industriosa, ricca o procacciante; né sarà il manutengolo dell'industria parassitaria che vive alle spalle dello Stato, o meglio a carico del contribuente. Il moto rapido e violento col quale trasforma le leghe socialiste, comuniste o anarchiche in fasciste, mentre giova a sostituire i capi politici e i dogmi dell'internazionale rossa, con altro organamento e altri miti a base patriottica e nazionale, nulla modifica delle posizioni sindacali già conquistate. (da un'intervista al ''Secolo'' del 19 agosto 1922; citato in [[Ruggero Zangrandi]], ''Il lungo viaggio attraverso il fascismo'', Universale economica, Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano, 1963, Appendice I, p. 344)
*Il [[popolarismo]] è democratico, ma differisce dalla democrazia liberale perché nega il sistema individualista e accentrato dello Stato e vuole lo Stato organico e decentrato; è liberale (nel senso sano della parola) perché si basa sulle libertà civili e politiche, che afferma eguali per tutte, senza monopoli di partiti e senza persecuzioni di religione, di razza e di classe; è sociale, nel senso di una riforma a fondo del regime capitalista attuale, ma si distacca dal socialismo perché ammette la proprietà privata, pur rivendicandone la funzione sociale; afferma il suo carattere cristiano, perché non vi può oggi essere etica e civiltà che non sia cristiana. (da ''Chiesa e Stato'', in ''Opere scelte'', a cura di G. De Rosa, vol. III, Bari, 1992; citato in [[Umberto Cerroni]], ''Il pensiero politico del Novecento'', Il sapere, Tascabili Economici Newton, Roma, 1995, p. 46)
*Il privato impiega il [[denaro]] assai meglio dello stato; la produttività dell'impresa privata è superiore a quella dell'impresa pubblica. Per una politica di maggior impiego di mano d'opera è obbligo dello stato non solo non ostacolare l'investimento privato, ma anche favorirlo. (da ''Politica di questi anni. 1950-1951'', Zanichelli, Bologna 1957)