Insulti dai libri: differenze tra le versioni

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*Col malanno possa egli essere oggimai, se tu dèi stare al fracidume delle parole d'un mercatantuzzo di feccia d'asino, che venutici di contado ed usciti delle troiate vestiti di romagnuolo, con le calze a campanile e con la penna in culo, come egli hanno tre soldi, vogliono le figliuole de' gentili uomini e delle buone donne per moglie. ([[Giovanni Boccaccio]])
*Condanni le vergogne, tu che tra gli invertiti socratici sei la fogna più rinomata? Membra villose e peli irti sulle braccia promettono senza dubbio un animo inesorabile, ma dal sederino depilato il medico, ridendo, taglia tumide natte. ([[Decimo Giunio Giovenale]])
*O temerario, che tramuti in frode variopinta ogni argomento onesto. ([[Sofocle]])
*Osvaldo: Per chi mi prendi?<br>Kent: Per un grosso furfante, una canaglia, uno sgranocchiatore di rifiuti, un malnato smargiasso, un tre-vestiti, cento libbre di carne mal calzate, fegato di coniglio, quereloso, un figlio di puttana frustaspecchi, leccapiedi, servile narcisista, sordido erede d'un sacco di stracci, pronto a fare il ruffiano come capita, nient'altro che un impasto di marrano, accattone, vigliacco, portaborse, figlio ed erede di cagna bastarda: uno che io sbatacchierò a legnate da farlo stridere come un maiale se ardisce di negarmi uno soltanto di tutti i titoli che gli ho affibbiato. ([[William Shakespeare]])
*{{NDR|Riferendosi a [[Hegel]]}} Sciupatore di carta, di tempo e di cervelli. ([[Arthur Schopenhauer]])