Saddam Hussein: differenze tra le versioni
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*Credete proprio che sia così strano che esista un Saddam Hussein? Maometto è il suo modello. Maometto è un modello per tutti gli uomini musulmani. Credete che sia strano che molti uomini musulmani siano violenti? ([[Ayaan Hirsi Ali]])
*Dal 1991, Saddam ha sempre cercato di rimettere in piedi le attrezzature per produrre armi chimiche, nucleari, batteriologiche e i vettori necessari a raggiungere gli obiettivi. ([[Reginald Bartholomew]])
*Egli non
*Gli incontri da me avuti con Saddam Hussein me ne davano un quadro abbastanza preciso. Volitivo, spregiudicato, autoritario, ma indubbiamente intelligente. E poi era riuscito a «raddrizzare» l'andamento a lui sfavorevole della guerra con l'Iran grazie a un'intesa politica. Certo, nel Kurdistan iracheno aveva impiegato le armi chimiche. Certo, soffocava spietatamente ogni accenno di insubordinazione. Ma tutto quello di cui gli si faceva carico avveniva in condizioni che escludevamo drasticamente qualsiasi reazione organizzata, qualsivoglia sanzione da parte della comunità mondiale, spaccata dal confronto e dalla contrapposizione. Oggi invece, mentre emerge al mondo un nuovo ordine fondato sulla collaborazione e sull'interazione, compiere un atto di aggressione equivale a compiere un suicidio. Non è possibile, mi dicevo, che Saddam Hussein non se ne renda conto. ([[Eduard Shevardnadze]])
*Il processo a Saddam Hussein e la sua condanna a morte non sortiscono lo stesso effetto di quello a [[Nicolae Ceaușescu|Ceausescu]], non solo perché i contesti storico-politici sono differenti, ma perché nel caso iracheno manca un attore fondamentale in ogni evoluzione storica: la società civile, che nei paesi dell'est è riuscita in molti casi a riappropriarsi del proprio destino. Nel mondo arabo la società civile esiste ma è debole, perché legata a strutture che ne impediscono una reale autonomia. è difficile parlare di opinioni pubbliche arabe come si intendono in Occidente, in quanto la società civile non è aperta; essa reagisce sempre in funzione dei suoi legami - la famiglia, il luogo d'origine, l'appartenenza politica - ma soprattutto in funzione del peso della realtà comunitaria, che le impedisce di autonomizzarsi. La reazione al processo e alla condanna a morte di Saddam Hussein è subordinata a un certo immaginario collettivo del mondo arabo, che reagisce a seconda della sensazione di considerarsi i vincitori o i perdenti della storia. Ma esiste un altro elemento che nel caso specifico del processo a Saddam tende a diminuire il possibile effetto di quella decisione: opinione molto diffusa nel mondo arabo, collegata a un anti-americanismo diffuso, è che il rovesciamento del regime di Saddam sia il risultato di una "rivoluzione per delega": tutt'altro scenario della rivoluzione contro Ceausescu. ([[Khaled Fouad Allam]])
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