Oreste Del Buono: differenze tra le versioni

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*[[Aurelio Galleppini|Galep]] era mitissimo ma su imperio di Gian Luigi Bonelli dovette disegnare le avventure del più manesco eroe di carta italiano. Galep non conosceva per nulla l'America eppure gli si deve la più suggestiva ricostruzione del vecchio West. Gli sfondi erano l'ossessione di Galep e un giorno, in Trentino, dove era casualmente capitato avvenne il fatale incontro tra il disegnatore e il paesaggio dei suoi sogni. Da allora le vacanze nel Trentino diventarono indispensabili per Galep. Era il 1962, le Dolomiti intervennero a sostituire le Montagne Rocciose. Lo studio di [[Lillo Gullo]] che ci fornisce il ricco catalogo della mostra è esemplare, ci rallegra per quanto ci rivela su Galep, ma ci mette anche davanti alla constatazione che di gente come lui non ce n'è più, e non solo nel mondo dei fumetti.<ref> da ''Tex Willer, 50 anni ben portati'', in ''L'Espresso'', 2 aprile 1998.</ref>
*{{NDR|Su [[Edilio Rusconi]]}} Il duro lavoro di tutti questi anni, la creazione di un gruppo multieditoriale, non hanno di sicuro attenuato la forza di volontà e la capacità di esercitare il potere.<ref name= Rusconi>Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,1054_04_1981_0284_0005_22817060/ Dopo i grandi settimanali Rusconi torna al primo amore: i libri]'', ''Tutto libri'', 19 settembre 1981.</ref>
 
*{{NDR|Su [[Ottavio Rosati]]}} Una volta partiti i motori delle telecamere, nello studio attrezzato dalla Rai in un locale della collina di Superga un giorno di un freddissimo maggio torinese ... Rosalia entrò nella parte per il suo psicodramma. A Rosalia importava poco, per la verità, l'aspetto scientifico del lavoro al quale era stata chiamata da Rosati, anzi da 'Ottavio' come, con affettuosità napoletanamente azzeccosa sin dai primi contatti chiama abitualmente il regista-psicologo. Si è solennemente impegnata ad essere sincera, ha finanche giurato in tal senso "sulle anime benedette di papà e di mamma"', sottolineando che "i Maggio sono gente d'onore", portando simultaneamente una mano sul petto. Come in un finale di sceneggiata.<ref> da ''Quando papa Giovanni miracolò Rosalia Maggio'', in ''La Stampa'', 16 Marzo 1996.</ref>
 
*Il [[neorealismo]] è morto definitivamente, l'ha ucciso la televisione, né mai lo resusciteranno quei giovanotti presuntuosi e senza talento che osano definirsi neorealisti.<ref>Da un'intervista a ''Sabato''; citato in Piero Soria, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,0801_01_1993_0243_0018_11276098/ Il neorealismo è morto]'', ''La Stampa'', 5 settembre 1993.</ref>
*L'agente speciale Cooper si muove tra il passato di Laura e il presente delle sue amiche e amici e di tanti altri, tutti a Twin Peaks, con le sue contraddizioni, il suo aspetto da bravo ragazzo stolido e la sua acuta sensibilità quasi morbosa di conoscitore dell'animo umano. È veramente una sorpresa nella narrativa gialla tendente al nero degli ultimi tempi. Via via che gli sfilano davanti i possibili colpevoli, l'agente speciale Cooper è capace di riconoscerne l'innocenza, non quella generale, ma quella specifica, quella concernente il delitto su cui s'indaga e la trasgressività che costituisce la specialità di [[David Lynch]] si afferma maggiormente nel baluginare qua e là di una positività a sorpresa, quasi a tradimento. «[[I segreti di Twin Peaks]]» è narrato molto bene, senza il minimo tentativo di forzatura realistica. Come, del resto, le altre opere di David Lynch manierista a volte sublime. È una favola dell'orrore inevitabile contenuto in un agglomerato umano.<ref name=twin/>
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*''[[Nostra Signora dei Turchi]]'', il primo film dell'autore, attore e regista [[Carmelo Bene]], pone impetuosamente alcuni problemi. Per cominciare, questo: in Italia abbiamo un genio, ce lo meritiamo?<ref>In [[Carmelo Bene]] e [[Giancarlo Dotto]], ''[[Carmelo Bene#Vita di Carmelo Bene|Vita di Carmelo Bene]]'', p. 272.</ref>
*Si sa che è praticamente impossibile che due amanti si amino allo stesso modo. Nella più indissolubile delle [[coppia|coppie]] è rarissimo che l'indissolubilità risulti da un reciproco e paritetico sforzo. C'è sempre uno che s'impegna e un altro che corrisponde o acconsente, si lascia coinvolgere o almeno trascinare.<ref name=amorineri/>
*{{NDR|Su [[Ottavio Rosati]]}} Una volta partiti i motori delle telecamere, nello studio attrezzato dalla Rai in un locale della collina di Superga un giorno di un freddissimo maggio torinese [...] Rosalia entrò nella parte per il suo psicodramma. A Rosalia importava poco, per la verità, l'aspetto scientifico del lavoro al quale era stata chiamata da Rosati, anzi da '"Ottavio'" come, con affettuosità napoletanamente azzeccosa sin dai primi contatti chiama abitualmente il regista-psicologo. Si è solennemente impegnata ad essere sincera, ha finanche giurato in tal senso "sulle anime benedette di papà e di mamma"', sottolineando che "i Maggio sono gente d'onore", portando simultaneamente una mano sul petto. Come in un finale di sceneggiata.<ref> daDa ''Quando papa Giovanni miracolò Rosalia Maggio'', in ''La Stampa'', 16 Marzomarzo 1996.</ref>
 
{{Int|Da ''Vita, morte e miracoli di un battutista''|Prefazione a [[Marcello Marchesi]], ''Il malloppo'', postfazione di [[Guido Clericetti]], Bompiani, Milano, 2013, pp. 7-15. ISBN 88-587-6275-4}}