Italia: differenze tra le versioni

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*''Vidi l'Italia col crin sparso, incolto, | Colà, dove la [[Dora]] un po' declina, | Che sedea mesta, e avea ne gli occhi accolta | Quasi un'orror di servitù vicina. || Né l'altera piagnea; serbava un volto | Di dolente bensì, ma di reina; | Tal forse apparve allor, che il piè disciolto | A i ceppi offrì la libertà latina''. ([[Eustachio Manfredi]])
*Un viaggio in Italia ci porta davanti alla società più mobile, più fluida e più distruttrice d'Europa. [...] In nessun altro paese sarebbe permesso assalire come da noi, deturpare città e campagne, secondo gli interessi e i capricci di un giorno. Gli italiani non temano di essere poco futiristi. Lo sono più degli altri, senza avvedersene, sebbene questo non significhi sempre essere più avanzati. [...] In nessun altro paese come da noi tutto il campo sembra occupato dagli attivisti di ogni specie; in nessun altro, quasi per tacito accordo di affaristi e sociologi, è così radicata la convinzione che contino solo i problemi di denaro e di cibo. [...] Il rischio dell'Italia è di entrare nel numero dei paesi di cultura bassa, giacché è possibile essere intelligenti e di cultura bassa. ([[Guido Piovene]])
*Una nazione nasce per volontà di un popolo che vi si identifica, l'Italia invece è stata fatta al contrario: [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] ha disegnato i confini e chi era dentro era italiano. ([[Renzo Bossi]])
*Una sera a cena {{NDR|Mao}} espose una sua teoria secondo la quale i popoli che amano mangiare pepato sono rivoluzionari. Citò prima di tutto la sua provincia, lo Hunan, terra che ha generato famosi rivoluzionari. Poi, per dimostrare la sua asserzione, passò alla Spagna, al Messico, alla Russia e alla Francia, ma ridendo forte, dovette riconoscersi battuto quando qualcuno ricordò come la ben nota passione degli italiani per il pepe rosso e l'aglio contraddicesse la sua teoria. ([[Edgar Snow]])
*Una vecchia battuta diceva che in Italia tra riformisti e rivoluzionari non c'è gran differenza: i primi non fanno le riforme, i secondi non fanno le rivoluzioni. ([[Fausto Bertinotti]])