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→Incipit: sic |
→Il libro del massone italiano: riferimenti estesi |
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===Citazioni===
*Gli Esseni, dei quali giova occuparsi un po' per i rapporti o vincoli che, a mente di alcuni, {{sic|gli}} ricollegano con la moderna Massoneria, avevano già fama di istituzione quasi due secoli innanzi il diffondersi del Cristianesimo. Come afferma Giuseppe Flavio, gli [[Esseni]] furono figli diretti e legittimi della religione giudaica e probabilmente la parte più eletta del fariseismo, perché non si restringevano all'arida interpretazione delle scritture, ma da quelle derivavano le regole della vita, così che non una scuola, ma furono un'istituzione intesa precipuamente ad affratellare gli uomini, moralizzandoli col lavoro. (Parte prima, Origini e riti, p. 38)
*Fu detto da alcuni che l'Essenismo generò i [[Cabala|Cabalisti]] e gli [[Gnosticismo|Gnostici]]: gli Esseni, che accomodarono il Cristianesimo alle loro vecchie dottrine, diventarono Gnostici: Gli Esseni che rimasero ebrei, diventarono Cabalisti: così l'Essenismo morì dando alla luce questi due gemelli poderosissimi: Cabala e Gnosticismo. (Parte prima, Origini e riti, p. 49)
*Dalla Gnosi rampollarono i [[Manicheismo|Manichei]], che ebbero in [[Mani (teologo)|Manete]] il loro fondatore e maestro. Manete, tolto al suo stato servile da una ricca vedova della Persia – onde egli fu chiamato altresì «figlio della vedova» e «figli della vedova» i suoi discepoli – bello, audace, profondamente erudito nella filosofia alessandrina, iniziato nei misteri mitriaci, pieno di accorgimenti e fornito di inflessibile volontà, immaginò un sistema in cui predomina un dualismo puro e semplice: Cristo si confonde con Mitra, L'Evangelo con lo Zendavesta, e ne deriva una dottrina squallida e quasi disperata, perché insegna la perpetuità del male. (Parte prima, Origini e riti, p. 50)
==Bibliografia==
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