Ciro Trabalza: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Ciro Trabalza==
*In tanta fioritura di studi critici, che par abbiano interamente assorbito il pensiero moderno, desta sorpresa il veder lasciata in un quasi completo abbandono la nuova [[Letteratura latina|poesia latina]], che, rinata con l'umanesimo e coltivata, si può dir senza interruzione, fino ai nostri giorni, non è l'ultima gemma onde s'adorni il genio italico, e che dal Pontano, dal Poliziano e dal Sannazzaro al Grosso, al Vitrioli, al Pascoli, vanta poderosi e geniali cultori. Ed è uno spettacolo ben triste quello a cui noi tutti i giorni assistiamo di ''sciaurati che mai non fur vivi''<ref>''Inferno'', canto III.</ref> richiamati a galla dal fiume dell'oblio, nel cui letto, a loro e a nostra pace, sarebbero pur tanto bene restassero adagiati, mentre invece, senza onor di gloria e di fiori, riposano nel cimitero della nostra letteratura poeti veramente ispirati e degni certo di culto e di ricordo. Ma tant'è! scrissero in [[Lingua latina|latino]]; chi li capisce più? È già troppo se non si è dato lo sfratto a Cicerone e a Virgilio, come si sta per fare con Demostene e con Omero. Eppure, i più bei fiori del rinato latino, chi lo crederebbe? non son tanto sbocciati sui germogli dell'umanesimo, quanto sui nuovi getti del risorto volgare.<ref>Da ''[https://archive.org/details/studieprofili00trabgoog/page/n8/mode/1up/ Studi e profili]'', Ditta G. B. Paravia e Comp., Torino-Roma-Milano-Firenze-Napoli, 1903, Studi, cap. III, ppp. 34-35.</ref>
 
==''Studi sul Boccaccio''==