Lingua latina: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Ciro Trabalza
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*''Che me ne faccio del latino-no-no-no-no | se devo dire pane al pane-ne-ne-ne-ne, | se devo dire vino al vino-no-no-no-no, | che me ne faccio del latino-no-no-no-no, | è un osso duro per me, | sapete perché lo devo studiar | ma non lo posso parlar, | non sono un cretino | ma sempre in latino prendo tre.'' ([[Gianni Morandi]])
*Così il latino idioma scorto da questa benigna luce, vittorioso de' molti e vari ostacoli che gli si mossero incontro, schivo d'ogni pompa, d'ogni superfluo, mirabile di gravità, di vigore e di precisione si avviò felicemente al suo pressoché intero rinnovamento, che allora solamente poté dirsi compiuto, quando Roma, dato fine alla guerra sociale, ebbe condotta tutta l'Italia all'ubbidienza delle sue leggi. ([[Michele Ferrucci]])
*È uno spettacolo ben triste quello a cui noi tutti i giorni assistiamo di ''sciaurati che mai non fur vivi''<ref>''Inferno'', canto III.</ref> richiamati a galla dal fiume dell'oblio, nel cui letto, a loro e a nostra pace, sarebbero pur tanto bene restassero adagiati, mentre invece, senza onor di gloria e di fiori, riposano nel cimitero della nostra letteratura poeti veramente ispirati e degni certo di culto e di ricordo. Ma tant'è! scrissero in latino; chi li capisce più? È già troppo se non si è dato lo sfratto a Cicerone e a Virgilio, come si sta per fare con Demostene e con Omero. Eppure, i più bei fiori del rinato latino, chi lo crederebbe? non son tanto sbocciati sui germogli dell'umanesimo, quanto sui nuovi getti del risorto volgare. ([[Ciro Trabalza]])
*Escludete il latino ed il greco dalla vostra [[scuola]] e confinerete i vostri alunni entro angusti interessi limitati alla loro generazione ed a quella immediatamente precedente, tagliando fuori tanti secoli d'esperienza quasi che la razza umana fosse venuta al mondo nel 1500. ([[Thomas Arnold]])
*Il latino, lingua parlata<br>Il prof. Guido Baccelli (1832-1916), medico e uomo politico, usava spesso la lingua latina, perché (diceva), essendo egli romano doveva parlare nella lingua dell'Urbe. Tommaso Tittoni, suo collega al Senato, ricordava che se Baccelli difendeva gli interessi dell'agricoltura esclamava: ''Omnium rerum ex quibus aliquid acquiritur nihil est agricultura melius''. Se proclamava la bonifica delle paludi pontine, apostrofava i colleghi col: ''Siccentur pomptinae paludes tamtunque agri reddatur Italiae''. Propugnava la piccola proprietà col ''Latifundia Italian perdidere''; e riassumeva il suo programma nel riunire ''res olim dissociabiles, principatum ac libertatem''.<br>Era una posa, certo, ma una posa simpatica. Di lui dicevano scherzando: «Cura i suoi pazienti in latino e li manda all'altro mondo in italiano». ([[Dino Provenzal]])