Jean-Luc Godard: differenze tra le versioni

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*Il cinema non è un mestiere. È un'arte. Non significa [[lavoro]] di gruppo. Si è sempre soli; sul set così come prima la pagina bianca. E per [[Ingmar Bergman|Bergman]], essere solo significa porsi delle domande. E fare film significa risponder loro. Niente potrebbe essere più classicamente romantico.<ref>Da ''Cahiers du cinéma'', luglio 1958.</ref>
*Io improvviso, forse, ma con dei materiali che risalgono a parecchio tempo fa. Si raccolgono per anni mucchi di cose, e le si mettono tutt'a un tratto in ciò che si fa. [...] I nostri primi film sono stati film di cinefili. Ci si può servire anche di ciò che si è già visto al cinema per fare deliberatamente dei riferimenti. Questo è stato soprattutto il mio caso. Ragionavo in funzione di atteggiamenti puramente cinematografici. Facevo certi piani in rapporto ad altri che conoscevo, di Preminger, Cukor, ecc. D'altronde il personaggio di Jean Seberg prende le mosse da quello di "Bonjour tristesse". Avrei potuto prendere l'ultimo piano del film e legarlo con la scritta "Tre anni dopo"... È da avvicinare al mio gusto della citazione che ho sempre conservato. Perché rimproverarselo? Le persone, nella vita, citano ciò che piace loro. Noi abbiamo dunque il diritto di citare quel che ci piace. Mostro dunque delle persone che fanno delle citazioni: solamente che ciò che citano, faccio in modo che piaccia anche a me. Nelle note in cui metto tutto ciò che piò servire al mio film, metto anche una frase di Dostoiesvski, se mi piace. Perché farsi scrupolo? Se voi avete voglia di dire una cosa, non c'è che una soluzione: dirla.<ref>Citato in ''Entretien avec Jean-Luc Godard'', ''Cahiers du cinéma'', n.° 138, spécial Nouvelle Vague, dicembre 1962.</ref>
*L'[[arte]] ci attrae solo per ciò che rivela del nostro [[io]] più intimo.
:{{en}} ''Art attracts us only by what it reveals of our most secret self''.<ref>Da "What Is Cinema?", ''Les Amis du Cinéma'', Parigi, 1 ottobre 1952. Citato in Paul Bowden, ''Telling It Like It Is'', 2011, p. 182.</ref>
*La cultura è la regola; l'arte è l'eccezione.
:''La culture, c'est la règle; l'art, c'est l'exception.''<ref>Citato in Guy Scarpetta, ''[http://www.monde-diplomatique.fr/2007/08/SCARPETTA/15011 Jean-Luc Godard, l'insurgé]'', agosto 2007.</ref>
*La [[fotografia]] è verità, e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo.<ref>Pronunciata da Michel Subor nel film "Le petit soldat", 1960.</ref>
:{{en}} ''Photography is truth. The cinema is truth twenty-four times per second'.
*La globalizzazione culturale è una forma di totalitarismo; la tv è totalitarismo, le persone che stanno 4 ore al giorno davanti la tv sono vittime del totalitarismo. [...] le cinematografie nazionali non esistono quasi più. Decenni fa invece sono esistite e sono state il simbolo dell'identità nazionale del loro paese, penso al cinema tedesco prima di Hitler, a quello russo del '17, al cinema italiano e francese del dopoguerra. La scoperta del cinema, per quelli della mia generazione, è stata la Cinemateque di Parigi diretta da Langlois, ci ha fatto vedere film, scoprire altri mondi che pittura e letteratura non ci avevano fatto conoscere. Era la Nouvelle Vague. Ora i tempi sono altri.<ref>Dall'intervista presso Cannes 2004 ''[http://www.repubblica.it/trovacinema/detail_articolo.jsp?idContent=272259 Polemico Godard]'', ''la Repubblica'', 18 maggio 2004.</ref>
*La [[verità]] è che non esiste [[terrore]] che non sia mitigato da qualche grande [[idea]] [[morale]].
:{{en}} ''The truth is that there is no terror untempered by some great moral idea''.<ref>Da "Strangers on a Train", ''Cahiers du Cinéma'', Parigi, 10 marzo 1952. Citato in: Fayek S. Hourani, ''[https://books.google.nl/books?id=ASN8DVH2AgYC&pg=PA169&dq=%22The+truth+is+that+there+is+no+terror+untempered+by+some+great+moral+idea%22&hl=nl&sa=X&ved=0ahUKEwjR3svWq5_LAhXDJg8KHY3vBpcQ6AEIHDAA#v=onepage&q=%22The%20truth%20is%20that%20there%20is%20no%20terror%20untempered%20by%20some%20great%20moral%20idea%22&f=false Daily Bread for Your Mind and Soul: A Handbook of Transcultural Proverb and Sayings]'', 2012, p. 169.</ref>
*Noi ci consideravamo tutti, ai "Cahiers du Cinéma", come futuri registi. Frequentare i cineclub e la Cinémathèque era già pensare cinema e pensare al cinema. Scrivere era già fare del cinema, perché tra scrivere e girare c'è una differenza quantitativa e non qualitativa.<ref>Da ''Il cinema è il cinema''.</ref>
*«Non puoi prendere le idee dalla tua testa invece che dagli altri? È come rubare.» «No, perché? È normale, perché il cinema copia la vita. Sai cosa diceva Jean Renoir? Bisognerebbe dare onorificenze alla gente che fa i plagi.»<ref>Dal film ''[[Il disprezzo]]''.</ref>
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*{{NDR|Sul "cattivo gusto" dei produttori e sullo "spettatore medio"}} Se deve essere un [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] a fare i film per questo pubblico, la razza degli autentici creatori è destinata a scomparire.<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/21/je-vous-salue-godard.html Je vous salue Godard]'', ''la Repubblica'', 21 dicembre 1985.</ref>
*Tutte le immagini da inquadrare nascono uguali e libere: i [[film]] non sono che la storia della loro oppressione.<ref>Da ''Introduction à une véritable histoire du cinéma'', Paris, Albatros, 1980; citato in Francesco Casetti, Federico Di Chio, ''Analisi del film'', Bompiani, Milano, 1990, p. 132. ISBN 9788845215469.</ref>
*Tutto ciò che desiderate vedere al [[cinema]] sono fucili e ragazze.
:{{en}} ''All you need for a movie is a gun and a girl''.<ref>Citato in Jerry White, ''[https://books.google.nl/books?id=QpXZAgAAQBAJ&pg=PT136&dq=%22All+you+need+for+a+movie+is+a+gun+and+a+girl%22&hl=nl&sa=X&ved=0ahUKEwjB-5vnrJ_LAhXCLQ8KHZ1yCTgQ6AEIHDAA#v=onepage&q=%22All%20you%20need%20for%20a%20movie%20is%20a%20gun%20and%20a%20girl%22&f=false Two Bicycles: The Work of Jean-Luc Godard and Anne-Marie Miéville]'', 2013.</ref>
 
 
==Citazioni su Jean-Luc Godard==
*Aveva un metodo di lavoro tutto suo. Non si seguiva mai una vera e propria sceneggiatura, lui teneva tutto nel suo cuore e nella sua mente. A casa nostra, invece, passavamo ore e ore a creare i miei personaggi, a farli vivere. Sono stati anni splendidi, nonostante il carattere di Jean-Luc non fosse dei più semplici. ([[Anna Karina]])
*E Godard, che girava due o tre film all'anno, era l'autore che ci rappresentava meglio, con la sua severità un po' calvinista e la sua capacità di tenere il mondo e quel che scorreva intorno nell'incavo delle sue mani. ([[Bernardo Bertolucci]])
*Godard ha trascorso la sua vita affrontando questioni centrali per il futuro del cinema. ([[Derek Malcolm]])
*Non ho mai ricevuto nulla dai suoi film. Sono costruiti, falsamente intellettuali, e completamente privi di vita. Cinematograficamente senza interesse e infinitamente noiosi. Godard è una noia fottuta. Ha fatto i suoi film per i critici. ([[Ingmar Bergman]])