Fritz Lang: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Fritz Lang==
*Credo che la violenza sia diventata un punto fermo di una sceneggiatura, ed è presente per una ragione drammaturgica. Non penso che la gente pensa al diavolo con le corna e la coda biforcuta, e quindi non crede alla punizione dopo la morte. Allora mi sono chiesto a cosa crede la gente, o meglio di che cosa ha paura: del dolore fisico, e il dolore fisico si sprigiona dalla violenza, è questa credo l'unica cosa che la gente realmente teme al giorno d'oggi, e che quindi è diventata una parte ben definita della vita e ovviamente anche della sceneggiatura.<ref>Da ''[[Un secolo di cinema - Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese]]''.</ref>
*Dovrei dire ora che mi piace ''Metropolis'' perché si è avverato ciò che avevo visto nella mia immaginazione, anche se l'ho detestato dopo averlo finito?<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dei film'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2020, p. 33. ISBN 9788858025864</ref>
*{{NDR|Riguardo a [[Marilyn Monroe]]}} Era un personalissimo miscuglio di timidezza, di ambiguità e – non vorrei dire di "seduzione da star" – ma sapeva esattamente che effetto faceva agli uomini.<ref>Citato in ''Marilyn'', p. 114.</ref>
*Il 30 Marzo 1933, il ministro della Propaganda in Germania, [[Joseph Goebbels]], mi convocò nel suo ufficio [...] e mi propose di diventare una sorta di "Fuhrer" del cinema tedesco. Io allora gli dissi: «Signor Goebbels, forse lei non ne è a conoscenza, ma debbo confessarle che io sono di origini ebraiche» e lui: «Non faccia l'ingenuo signor Lang, siamo noi a decidere chi è ebreo e chi no!». Fuggii da Berlino quella notte stessa.<ref>Dal documentario Jorge Dana, ''Fritz Lang, il cerchio del destino'', 2000.</ref>