Juventus Football Club: differenze tra le versioni

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*Se una squadra di calcio vince tutto per settant'anni e ha alle spalle un gigante industriale, non ha bisogno di chiedere dei favori perché tutti sono pronti a farglieli, si crea un tale incantamento che i tifosi, la gente comune se ne fa un'immagine diversa e migliore di quella reale, un'immagine superiore persino alla lotta di classe, con il [[Palmiro Togliatti|Togliatti]] juventino, e il siciliano [[Pietro Anastasi|Anastasi]] diventato l'idolo degli operai piemontesi del Lingotto. Ma la fame dell'oro era già forte nella Juventus del [[Quinquennio d'oro|quinquennio dei cinque campionati consecutivi vinti]]. Ricordo un allenatore austriaco, Sturmer, mi pare, che quando andai a Torino per fare un provino alla Juventus si informava del mio rapporto con il denaro, mi metteva in guardia dal diventare avido come il terzino Rava o come i sudamericani Monti e Cesarini, ma io non capivo di che parlasse: la Juventus per un ragazzo di provincia era un sogno, una riunione di tutte le virtù sportive e civili. ([[Giorgio Bocca]])
*Senza Agnelli non puo essere mai la Juve. ([[Enrico Craveri]])
*Si avverte immediatamente la voglia di vincere che c'è nell'ambiente Juventus. È una mentalità che ti pervade, sin dai primi giorni in cui entri a far parte del gruppo. ([[Mattia De Sciglio]])
*Si consolava pensando che quando andava all'università, a Pisa, un suo amico siciliano, del quale tutto si poteva dire tranne che facesse distinzioni razziste, in un momento di ebrietas aveva tracciato «l'identikit del perfetto idiota»: e tra le altre caratteristiche fondamentali, che Massimo non ricordava, doveva essere ingegnere, juventino e calabrese. ([[Marco Malvaldi]])
*Significa emozione, orgoglio, voglia di combattere, identificazione con una storia. La Juve si sceglie, non è la squadra del gonfalone, del municipio, della città. È un innamoramento che dura nel tempo. ([[Pierluigi Battista]])