Joseph Campbell: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sul ''[[Vangelo secondo Marco]]''}} Qui non si parla della nascita verginale. Ma essa non viene menzionata neppure da Paolo o da Giovanni evangelista; ed i due brani di Matteo e di Luca potrebbero essere tarde interpolazioni. Inoltre, in Matteo e in Luca appaiono due genealogie assai differenti; ma tutt'e due ricollegano Gesù alla casata di Davide per mezzo di Giuseppe. È quindi ragionevolmente sicuro che nel primo stadio di sviluppo – strettamente ebraico – di questa leggenda, l'idea del tutto non ebraica della nascita dell'eroe da un dio non abbia alcun ruolo, e che l'episodio del battesimo d'iniziazione nel Giordano abbia contrassegnato l'inizio della missione messianica. (pp. 401-402)
*È chiaro che la commovente leggenda del Cristo crocifisso e risorto – storica o non storica – diede nuovo calore, immediatezza e umanità agli antichi motivi dei cicli di [[Tammuz]], [[Adone]] e [[Osiride]]. In effetti, furono proprio quegli antichi miti, presenti in tutto il Mediterraneo orientale, a fornire il terreno propizio alla crescita e alla diffusione della leggenda cristiana. (pp. 414-415)
*La maschera di Dio chiamata [[Allah]] è un prodotto di quello stesso deserto da cui provenne, secoli prima, la maschera di Yahweh. In effetti, il termine Yahweh [...] non ha un'origine ebraica, ma araba. Quindi siamo costretti, in qualche misura, a dar credito all'affermazione di Maometto secondo cui un popolo di origine semitica era stato il primo adoratore del Dio proclamato nella Bibbia.<br>In quanto Dio di un popolo semitico del deserto, Allah rivela, come Yahweh, i caratteri di una tipica divinità tribale semitica, il primo dei quali è di non essere immanente, ma trascendente. Questi Iddii non possono essere scoperti nella natura, esterna (per mezzo dell'indagine scientifica) o interna (per mezzo della meditazione). Infatti, la natura non può contenerli. Ed il secondo carattere è legato al primo: ossia, per ogni tribù semitica, quel dio è colui che protegge e che dà le leggi al gruppo locale, e solo ad esso. Egli si fa riconoscere non nel sole, nella luna o nell'ordine cosmico, ma nelle leggi e negli ordinamenti locali, che differiscono, ovviamente, da un gruppo all'altro. Perciò, mentre tra gli Ariani, per i quali le principali divinità erano quelle della natura, c'era sempre e dappertutto una tendenza a riconoscere la propria divinità nei culti stranieri (ossia, una tendenza al sincretismo), la tendenza dei Semiti, nel culto dei loro dei tribali è sempre stata verso l'esclusivismo, il separatismo e l'intolleranza. (p. 495)
 
==Note==