Vittorio Emanuele II di Savoia: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Vittorio Emanuele II d'Italia==
*Che mai è questo cordoglio universale, onde dall'un capo all'altro l'Europa piange la morte di un Re? Che è mai questa meravigliosa consonanza di lodi ad un uomo, il quale nacque re, e di antichissima stirpe, visse da re, e re muore in mezzo al lutto del popolo suo? E chi è mai questo re, la cui morte non è lamentata dai vecchi partiti, fedeli alle tradizioni ed al tempo che fu, ma da coloro che amarono e pugnarono per la libertà, e alla cui morte la civiltà allaccia le brune bende alle sue insegne? ([[Federico Quercia]])
*{{NDR|Su un presunto attentato sventato contro la sua vita}} È assoluta necessità usare le più grandi cautele, ed io prego V.M. per quanto so e posso, a non avventurarsi ad ogni pericolo, come purtroppo per la coraggiosa di Lei natura è solito fare. L'Austria vi troverebbe di certo il suo tornaconto; ma speriamo che i suoi calcoli falliranno, e V.M. potrà aggiustare i conti con lei in altro modo. ([[Urbano Rattazzi]])
*Il bene della patria non si rinviene fuori della sua unità: né dal concetto della Italia ringenerata si può distaccare il nome di Vittorio Emanuele che ne è l'Eletto. ([[Sebastiano Tecchio]])
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*{{NDR|Era solito}} Prelevare quanto gli serviva dalle casse dell'erario e spendere senza porsi troppi problemi. ([[Lorenzo Del Boca]])
*Re galantuomo.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 420.</ref>
*Re Vittorio Emanuele una crudele accusa cancellò dalla storia, che i re siano cioè {{sic|inimici}} a libertà. Una famosa sentenza suonò in seno all'assemblea francese in su i {{sic|primordii}} della rivoluzione, e parve che contenesse la ragione storica dei re: la storia dei re è il martirologio de' popoli. Toccava ad un re, ad un principe italiano di stirpe, la nuova gloria che un re possa essere il fondatore della libertà della sua nazione. E tale fu Vittorio Emanuele. ([[Federico Quercia]])
*Se si passa al carattere, al temperamento, ai gusti, all'interiorità di Vittorio Emanuele, le differenze {{NDR|con il padre [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]]}} diventano abissali. [...] bastava un'occhiata a giudicarlo: sciamannato, neppure troppo pulito, vestito come un contadino, con gusti rozzi, refrattario alle arti, alla musica e a qualsiasi forma di curiosità intellettuale, ignorante, bisognoso di muoversi, di scatenarsi a caccia sui monti dell'amata Val d'Aosta, indifferente alla religione e osservante solo perché superstizioso e preoccupato delle punizioni divine se mancava verso la Chiesa e i preti. ([[Silvio Bertoldi]])
*Toccò a noi vedere, impietrati alla immensa sciagura, scendere nella tomba il gran Re che gli Italiani avevano invocato vindice nei dì del servaggio ed acclamavano vanto e presidio della risorta nazione: toccò a noi assistere ad altro avvenimento intorno al quale le timide menti abbuiavansi speculando l'avvenire. ([[Domenico Farini]])