Giovanni Gentile: differenze tra le versioni

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*La [[scuola]] dev'essere laica, perché di sua natura essa è laica. [...] Un insegnamento laico nella scuola elementare è un assurdo: soltanto la [[scuola media]], aperta alla filosofia, può aspirare a quella piú alta laicità. [...] Dove il concetto non può entrare, perché suppone un'attitudine filosofica che non è del popolo e non è dei bambini, il mito è tutta la verità. Stia il popolo-bambino contento a un insegnamento esoterico. Lo spirito di verità verrà dopo, con gli anni, se potrà venire. [...] L'istruzione morale della scuola elementare dovrebbe (o dovrà essere) schiettamente religiosa e, se o in quanto cattolica, affidata alla Chiesa. (discorso al Congresso nazionale della Fnism, Federazione nazionale insegnanti scuole medie, 1907, da ''Scuola e filosofia'', R. Sandron, 1908; citato in Mario A. Manacorda, ''Scuola pubblica o privata?'', Editori Riuniti, Roma, 1999, p. 36)
*La vera [[vita]] è riflessione su se stessa. (da ''Che cosa è il fascismo?'')
*Non si deve trovar posto per tutti. [...] La [[riforma Gentile|riforma]] tende proprio a questo, a ridurre la popolazione scolastica. (da ''Il fascismo al governo della scuola (novembre '22-aprile '24)'', R. Sandron, 1924; citato in Mario A. Manacorda, ''Scuola pubblica o privata?'', p. 39)
*Questo, per me, è [[fascismo]]. È quel fascismo che può affermare con giusto orgoglio: io non sono partito, ma sono l'Italia. È il fascismo che può e deve chiamare a raccolta per ogni impresa nazionale tutti gl'Italiani: anche quelli dell'antimanifesto. I quali, se risponderanno all'appello, non verranno [...] per fare dell'antifascismo: verranno, almeno nell'Enciclopedia, a portare il contributo della loro competenza: a far della matematica o della chimica o della fisica, e insomma della scienza. (da ''L'Enciclopedia Italiana e il fascismo'', lettera al direttore de "La Tribuna", 28 aprile 1926; citato in Angelo Guerraggio, Pietro Nastasi, ''Matematica in camicia nera'', Bruno Mondadori, 2005, p. 91)
*Tradurre, in verità, è la condizione d'ogni pensare e d'ogni apprendere. (da ''Frammenti di estetica e letteratura'', R. Carabba, 1920; citato in [[George Steiner]], ''After Babel'', Oxford University Press, New York e Londra 1975, p. 251)
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*Giovanni Gentile, ''Giordano Bruno'', Vallecchi, 1925².
*Giovanni Gentile, ''Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia'', Sansoni, Firenze, 1962.
 
==Voci correlate==
*[[Riforma Gentile]]
 
==Altri progetti==