Gaetano Trezza: differenze tra le versioni

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*Perché dunque la cappa di piombo della religione ci siede sul collo, e ci vieta di alzare fieramente la testa ed interrogare le cose come sono? perché la servitù detestata del dogma ci logorò le potenze più fresche degli organi, fiaccandole per tanti secoli sotto la sferza papale? perché quella codardìa d'intelletto che non osa affrontare i divini pericoli del vero scientifico? perché l'inerzia disonesta che ci fa chiudere gli occhi alla nostra salute e ci fa così sbigottiti delle nostre stesse conquiste? perché bestemmiamo la verità chiamandola triste, allettiamo speranze nell'oltretomba, e ci ribelliamo al fato reputandolo un giogo che ci schiaccia non una legge divina da riprodurre in noi stessi? (cap. III, pp. 16-17)
*Il [[primavera dei popoli|quarant'otto]] colle sue demenze politiche, colle sue rivoluzioni acerbe, co' suoi disastri colpevoli, comunicò non di meno una scossa titanica all' intelletto moderno. Fu come il voltarsi impaziente dell'Encelado europeo di sotto al giogo enorme che lo aggravava da tanti secoli. Il giogo gli rimase ancora sul collo ma ti annunciava le ribellioni venture che l'avrebbero abbattuto per sempre. (cap. VII, p. 34)
*La [[scienza e religione|religione]] è un fenomeno che si produce fuor dalla [[scienza e religione|scienza]], e se la gitti, per così dire, in un'atmosfera scientifica tu la uccidi. (cap. VIII, p. 38)
*Il sovrannaturale co' suoi terrori d'oltretomba, colle sue apocalissi messianiche, colle sue predestinazioni indeprecate, colle sue demenze ascetiche, co' suoi cicli paradisiaci, ti si discioglie dall'intelletto, e ti trovi d'innanzi la natura co' suoi gruppi meccanici, colle sue migrazioni eterne, colle sue leggi scettiche. (cap. VIII, p. 42)
*L'[[astronomia]] colle sue nebulose feconde, co' suoi cieli costellati nello spazio immenso, co' suoi spettróscopi rivelatori della chimica siderale, tolse via per sempre il paradiso di Cristo. La [[geologia]] colle sue flore e le sue faune preistoriche, co' suoi strati antichissimi, testimoni di mille rivoluzioni sepolte, fe' disparire l'inferno medievale come un sogno atroce di fantasie sciagurate. La [[fisiologia]] colle sue scoperte istologiche, co' suoi gruppi di cellule, co' suoi centri nervosi, distrusse il mito d'uno spirito impaludato, non si sa come nè donde, negli organi, e disciolse la fede che ci dipingeva gli Elisi uranici al di là della terra. (cap. IX, p. 47)
 
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===Citazioni===
*Nelle religioni semitiche Dio è tutto, l'uomo nulla; il [[monoteismo]] schiaccia ogni volontà indipendente, ogni iniziativa della ragione, ogni ardimento che si ribelli al suo gioco: quindi produce nell'uomo uno stato intellettuale e morale che lo dispone a quella rassegnazione timorosa ed inerte che fiacca le potenze dello spirito, e deprime ogni abito virilmente efficace. (''Il pessimismo'', pp. 69-70)
*Chi non ha fede nel [[pensiero]] come in uno dei grandi valori cosmici e non ne comprende le divine energie, maledice il più bel dono dell'essere, calunnia quell'ideale che si matura nel suo grembo, e consuma sé stesso in un pessimismo dannoso sempre alla specie umana; sia che lo nasconda e lo simuli colle speranze ascetiche a cui non corrisponde realtà veruna; sia che lo dissolva in querimonie romantiche, od in bestemmie inutili contro le leggi della natura e della storia. (''Il pessimismo'', pp. 72-73)
*La filosofia d'[[Origene]] scientificamente non ha valore alcuno, per noi moderni; storicamente ne ha molto. (''La filosofia d'Origene'', p. 201)
*La filosofia d'Origene non ha che un maestro: la rivelazione di Dio; non ha che un centro: il Cristo degli Evangeli, e specialmente del pseudoevangelo di San Giovanni; non ha che un fine: la salute universale dei figluoli della Grazia. Le leggi della natura non le conosce, anzi le sdegna; il mondo dei fenomeni che costituisce la realtà in cui si esercita la scienza, per lui è l'ombra caduca d'un mondo di spiriti sprigionati dagli organi, purificati dalla peste corporea, e fatti uni con Dio che sarà tutto in tutti. La vita verace è fuor dalla vita, fuori dai sensi, fuori dai fenomeni, campata nell'unità trascendente dell'Essere impervio. (''La filosofia d'Origene'', p. 203)
*La scoperta di [[Charles Darwin|Carlo Darwin]] sull'''Origine delle specie'', ch'è certo la più grande e la più feconda del secolo decimonono, non ci dié soltanto la legge delle formazioni biologiche, ma ci spiega del pari le ''formazioni storiche''. [...].<br>L'aver staccato la [[storia]] dalla natura facendone due creazioni indipendenti e governate da leggi distinte, quasi che ciò ch'è vero scientificamente nel giro dei fenomeni fisici, nol sia nel giro dei fenomeni storici, è uno degli errori ereditati dal vecchio dualismo platonico, e che, pur troppo, domina ancora e corrompe gli studi moderni. (''Il Darwinismo e le formazioni storiche'', pp. 217-218)
*Il [[darwinismo]] potrà correggersi e compiersi, ma il nuovo concetto della natura e della storia che ci viene da lui, costituirà la base dell'avvenire; egli rinnoverà lo studio della storia, come rinnovò quello della natura; ed è qui la parte più difficile e men conosciuta di quella teoria, e tanto più difficile che pochi ancora, son giunti ad un concetto scientifico della storia e delle sue leggi. (''Il Darwinismo e le formazioni storiche'', pp. 219-220)
*[[Davide Lazzaretti|David Lazzaretti]] sentì forse rozzamente in sé stesso la ribellione dello spirito moderno contro la Chiesa papale; ma non avendo {{sic|coltura}} scientifica che lo aiutasse nei problemi contemporanei, improvvisò una specie di buffoneria ascetica, {{sic|spruzzolandovi}} un po' di socialismo male inteso e male effettuato. A quei credenti che aspettano ancora la sua risurrezione, converrebbe insegnare meglio la realtà del mondo e risanarli dall'ignoranza che li corrompe in una fede impossibile. (''David Lazzaretti'', p. 257)
 
==[[Incipit]] di ''La critica moderna''===