Alexandre Dumas padre: differenze tra le versioni

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+traduzione, bibliografia
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==''I tre moschettieri''==
===[[Incipit]]===
====Angiolo Orvieto====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 il borgo di Meung sembrava in aperta rivoluzione come se gli Ugonotti, vi fossero venuti a formare una seconda Rocella. Diversi borghesi, vedendo le donne fuggire lungo la strada maestra, sentendo i fanciulli gridare sulla soglia delle porte, si affrettavano ad indossare la corazza, ed animando il loro coraggio, sebbene poco marziale con un moschetto od una partigiana, correvano tutti verso l'albergo del Franc-Meunier, dinanzi al quale si stipava un gruppo compatto, clamoroso e pieno di curiosità. <br>A quel tempo gli allarmi erano frequenti e passavano ben pochi giorni senza che una città o l'altra registrasse nei suoi archivi qualche avvenimento di tal fatta. Vi erano i signori che si facevano la guerra tra di loro; v'era il re che faceva la guerra al cardinale; v'era lo spagnolo che faceva la guerra al re. Poi oltre a queste guerre pubbliche o private, segrete o palesi, vi erano anche i ladri, i mendicanti, gli ugonotti, i lupi e gli staffieri che facevano la guerra a tutti. <br>I cittadini si armavano sempre contro i ladri, i lupi e gli staffieri; spesso contro i signori e gli ugonotti; poche volte contro il re, e mai contro il cardinale e lo spagnolo. Da questa abitudine derivò che in quel primo lunedì d'aprile 1625 i cittadini, sentendo il rumore e non vedendo né lo stendardo giallo e rosso, né la livrea del duca di Richelieu, si precipitarono verso l'albergo Franc-Meunier. <br>Ciascuno appena giunto, poté vedere e riconoscere la causa di quel baccano. Un giovane……<br>
Il primo lunedì del mese d'aprile 1625 il borgo di Méung ove nacque l'autore del Romanzo della Rosa, sembrava esser in una così completa rivoluzione, come se gli ugonotti vi fossero venuti a fare una seconda Rochelle. Molti borghigiani vedendo correre le donne lungo la strada maestra, sentendo i fanciulli gridare sul limitare delle porte, si sollecitavano ad indossare la corazza, equilibrando il loro portamento alquanto incerto col mezzo di un moschetto o di una partigiana, o dirigendosi verso l'osteria del Franc-Meunier, davanti alla quale si affrettava ed ingrossava di minuto in minuto, un gruppo compatto, rumoroso e pieno di curiosità.<br>
{{NDR|Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', Tipografia editoriale Lucchi, Milano 1975, Traduzione di C. Siniscalchi}}
In quei tempi i timori panici erano frequenti, e pochi erano quei giorni che passavansi senza che una città o l'altra non registrasse nei suoi archivj qualche avvenimento di questo genere. Vi erano i signori che guerreggiavano fra di loro; v'era il re che faceva la guerra al suo ministro; vi era la Spagna che faceva la guerra al re. Quindi, oltre a queste guerre sorde o pubbliche, secrete o patenti vi erano ancora i ladri, i [6] mendicanti, gli ugonotti, i lupi ed i lacchè che facevano la guerra a tutti, spesso contro i signori e gli ugonotti, qualche volta contro il re, ma mai contro il ministro e lo spagnuolo. Ne resultò dunque da questa presa abitudine, che nel suddetto lunedì del mese d'aprile 1625, i borghigiani sentendo il rumore, e non vedendo nè la banderuola gialla e rossa, nè la livrea del duca di Richelieu si precipitarono dalla parte dell'albergo del Franc-Meunier.<br>
Là giunto, ciascuno potè vedere e riconoscere la causa di questo rumore.<br>
Un giovane...<br>
{{NDR|Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di Angiolo Orvieto, G. Rondinella Editore, 1853}}
 
====C. Siniscalchi====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 il borgo di Meung sembrava in aperta rivoluzione come se gli Ugonotti, vi fossero venuti a formare una seconda Rocella. Diversi borghesi, vedendo le donne fuggire lungo la strada maestra, sentendo i fanciulli gridare sulla soglia delle porte, si affrettavano ad indossare la corazza, ed animando il loro coraggio, sebbene poco marziale con un moschetto od una partigiana, correvano tutti verso l'albergo del Franc-Meunier, dinanzi al quale si stipava un gruppo compatto, clamoroso e pieno di curiosità. <br>A quel tempo gli allarmi erano frequenti e passavano ben pochi giorni senza che una città o l'altra registrasse nei suoi archivi qualche avvenimento di tal fatta. Vi erano i signori che si facevano la guerra tra di loro; v'era il re che faceva la guerra al cardinale; v'era lo spagnolo che faceva la guerra al re. Poi oltre a queste guerre pubbliche o private, segrete o palesi, vi erano anche i ladri, i mendicanti, gli ugonotti, i lupi e gli staffieri che facevano la guerra a tutti. <br>I cittadini si armavano sempre contro i ladri, i lupi e gli staffieri; spesso contro i signori e gli ugonotti; poche volte contro il re, e mai contro il cardinale e lo spagnolo. Da questa abitudine derivò che in quel primo lunedì d'aprile 1625 i cittadini, sentendo il rumore e non vedendo né lo stendardo giallo e rosso, né la livrea del duca di Richelieu, si precipitarono verso l'albergo Franc-Meunier. <br>Ciascuno appena giunto, poté vedere e riconoscere la causa di quel baccano. Un giovane……<br>
{{NDR|Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di C. Siniscalchi, Tipografia editoriale Lucchi, Milano 1975, Traduzione di C. Siniscalchi1975}}
 
===Citazioni===
*Tutti per uno, uno per tutti.
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*Alexandre Dumas, ''Il visconte di Bragelonne'', Tipografia Editoriale Lucchi, Milano 1964.
*Alexandre Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di A. Beltramelli, Mondadori, 2004.
*Alessandro Dumas, ''[https://www.gutenberg.org/files/60641/60641-h/60641-h.htm I tre moschettieri]'', traduzione di Angiolo Orvieto, G. Rondinella Editore, 1853.
*Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di C. Siniscalchi, Tipografia editoriale Lucchi, Milano, 1975.
*Alexandre Dumas, ''La regina Margot'', traduzione di Maria Dazzi, BUR, Milano, 2008.
*Alexandre Dumas, ''La signora di Monsoreau'', traduzione di Luigi A. Garrone, Tipografia Editoriale Lucchi, Milano, 1937.