Silvio D'Amico: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Maschere: Paul Bourget
Riga 18:
*Quello che [[Ermete Novelli]] – il quale ha pure avuto straordinarie qualità di mimo se non di interprete – esprimerebbe con larga smorfia, nel suo vivace gioco di tutti i muscoli facciali, [[Lucien Guitry|Guitry]] lo esprime con un lieve socchiuder di palpebre, con una tenue contrazione delle labbra mobilissime. Egli ha, insieme con l'arte del dir semplice, l'arte di far intendere il non detto: l'arte della pausa. La sua controscena è sempre vigile; ma parca; e per questo d'una verità magnifica. (pp. 150-151)
 
*Si è detto che [[Paul Bourget|Bourget]] è il più gran maestro del romanzo psicologico dopo Stendhal. Ma Stendhal era altro scrittore. Bourget è Bourget: non il sottile e raffinato casistico quale fu ritenuto per decennî, ché il fermo buon senso del suo cattolicismo positivista non gli consente poi sottigliezze estreme: sì lo studioso metodico e il disegnatore ordinato, che compone e rende, tratto per tratto, in un nitido rilievo di verità umane, figure come quella del marchese di Claviers-Grandchamp<ref>Personaggio de ''L'Émigré'' (1908).</ref>. (pp. 153-154)
 
*Abbiamo letto su un giornaletto teatrale un lamento sulla sorte della «povera» [[Maria Melato]], che ci è parso il miglior elogio per lei. Maria Melato è sacrificata! Le hanno dato parti di secondaria importanza! La sciupano per rappresentar persone in cui la sua giovinezza sparisce, la sua voce non può cantare, la sua foga non può prorompere nella grande scena di rito, che avvince e attorce il pubblico! Abbiamo subito pensato: – Bravo Talli<ref>Virgilio Talli (1858 – 1928), attore e regista teatrale italiano.</ref>; brava Maria Melato. – Perché quel che più di tutto apprezziamo in questa nostra attrice, più delle sue ricche tonalità più del suo stile doloroso, più della sua grazia pensosa, più della fissità de' suoi sguardi assorti, più della intensità delle sue attese, è la sua sete evidente di essere «una interprete». Che Dio la benedica per questa sete; e le dia quegli aiuti che ella cerca ed accetta sempre, con una umiltà pari al suo grande amore. (p. 165)