Diluvio universale: differenze tra le versioni

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*''Magari un leone avesse dilaniato l'umanità | invece del diluvio, | magari un lupo avesse dilaniato l'umanità | invece del diluvio, | magari la carestia avesse devastato il mondo | invece del diluvio, | magari la pestilenza avesse devastato l'umanità | invece del diluvio.'' ([[Enki|Ea]])
*{{NDR|Avvertendo [[Atraḫasis|Utnapištim]] del diluvio}} Uomo di Šuruppak, figlio di Ubara-Tutu, abbatti la tua casa e costruisci una nave, abbandona i tuoi averi e cerca la vita, disprezza i beni mondani e mantieni viva l'anima tua. Abbatti la tua casa, ti dico, e costruisci una nave. Ecco le misure del battello, così come lo costruirai: che la sua larghezza sia pari alla sua lunghezza, che il suo ponte abbia un tetto come la volta che copre l'abisso; conduci quindi nella nave il seme di tutte le creature viventi. ([[Enki|Ea]])
 
===[[Salvatore Minocchi]]===
*Il parallelismo tra il [[epopea di Gilgamesh|poema di Gilgames]] e la Bibbia consiste in un'intima concordanza fra la tradizione babilonese del Diluvio di Surippak – la città della Bassa Caldea che ebbe a subirlo – e quella biblica del ciclo Jahvista della Genesi.
*Il testo della Bibbia dice e ripete a sazietà, quasi prevedesse lo scempio che ne avrebbero fatto i concordisti, dice e ripete per lo meno questo: 1º, che tutta assolutamente la superficie abitata, anzi anche abitabile, della terra fu inondata dall'acqua del Diluvio, talmente che essa sorpassò di 15 cubiti la vetta della più alta montagna che sia fra tutte sulla terra; 2º, che non solo tutti gli uomini, ma tutti gli esseri viventi morirono sopra tutta la terra; 3º, che salvaronsi dal Diluvio i soli uomini e gli animali soli entrati con Noè nell'arca, e da essi è stata poi ripopolata la terra d'uomini e d'animale.<br>Questo permesso, noi sfidiamo qualunque concordista a sostenere, se ne ha coraggio, in pieno secolo XX: 1º, che tutte le specie d'animali esistenti sopra la terra – con o senza l'ipotesi dell'evoluzione – riuscirono ad essere introdotte, sì da potervi abitare un anno, quanto durò la loro permanenza, in quell'arca le cui misure esigono sia paragonata in grandezza ad un odierno piroscafo transatlantico, non dei più grossi; 2º, quando mai poté la terra essere tutta intera inondata dalle acque, e sommersa fino a 15 cubiti, cioè circa 8 metri, al disopra della più alta montagna, che è l'Himalaya. E a questi due quesiti siamo anche sicuri che il concordista non risponderà: perché qui non siamo più fra le difficoltà ed i sotterfugi, ma nell'assurdo e nell'impossibile.
*{{NDR|Paragonando il diluvio universale rappresentato nell<nowiki>'</nowiki>''[[epopea di Gilgamesh]]'' e la ''[[Genesi]]''}} Le relazioni intercedenti fra i due racconti, biblico e babilonese, sono molteplici e così intime, che a prima vista il lettore non ha tardato certo a riconoscerle. [...] Sin dal principio della narrazione, non si può far a meno di osservare la tendenza del testo babilonese a collimare col pensiero biblico, in quanto che gli Dei sono «incitati dal loro cuore» a mandare il Diluvio, così come Jahvé prova «dolore in cuor suo» dell'empietà degli uomini, e determina il grande gastigo. Ma il reciproco parallelismo è ancora manifesto nell'apparizione divina al patriarca, con la rivelazione del prossimo cataclisma, e la proposizione del navilio che gli bisogna fare, per salvarsi dalla morte che incombe.
 
==Voci correlate==