A. J. Cronin: differenze tra le versioni

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===''Caleidoscopio''===
L'infermiera notturna premette le ginocchia intirizzite contro gli elementi del termosifone e. attraverso i vetri della finestra infondoin fondo alla corsia K, fissò nel vuoto gli occhi corrucciati. Dietro di lei, nella lunga sala ancora immersa nel buio, odorante di iodoformio e di cera per pavimenti, il ritmo alterno dei respiri era interrotto da bruschi colpi di tosse e dal gorgoglio sordo dell'acqua dei radiatori.<br>Fuori, era buio, il buio livido e silenzioso di un mattino di febbraio, simile a una grande tela piegata sulla città, una foschia scialba in cui brillava incerta – laggiù, dove stavano aggiustando il pavimento del cortile – la lampada della guardia notturna, timida stella in un universo misterioso, infinito. Ma non alle stelle né all'infinito pensava l'infermiera; pensava alla colazione.
 
{{NDR|Archibald Joseph Cronin, ''Caleidoscopio'' (''Kaleidoscope In "K"''), traduzione di Bruno Maffi, Valentino Bompiani, 1965.}}