Silvio D'Amico: differenze tra le versioni

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*[...] essendo l'attore italiano, forse più che i suoi confratelli di tutti gli altri paesi, altrettanto ricco di prodigiose doti naturali quanto scarso di vera intelligenza e privo di cultura, accade che il dominio della scena resti affidato unicamente al suo istrionismo e alla sua avidità dell'effetto e dell'applauso: coi quali debbon fare i conti tutti i disegni, tutti i tentativi, tutte le raffinatezze e le audacie del poeta. Quindi non è praticamente possibile attuare nessun rinnovamento nel nostro teatro, se prima non si attui il rinnovamento della mentalità di chi lo spadroneggia: ossia dell'attore. (p. 36)
 
*Abbiamo letto su un giornaletto teatrale un lamento sulla sorte della «povera» [[Maria Melato]], che ci è parso il miglior elogio per lei. Maria Melato è sacrificata! Le hanno dato parti di secondaria importanza! La sciupano per rappresentar persone in cui la sua giovinezza sparisce, la sua voce non può cantare, la sua foga non può prorompere nella grande scena di rito, che avvince e attorce il pubblico! Abbiamo subito pensato: – Bravo Talli; brava Maria Melato. – Perché quel che più di tutto apprezziamo in questa nostra attrice, più delle sue ricche tonalità più del suo stile doloroso, più della sua grazia pensosa, più della fissità de' suoi sguardi assorti, più della intensità delle sue attese, è la sua sete evidente di essere «una interprete». Che Dio la benedica per questa sete; e le dia quegli aiuti che ella cerca ed accetta sempre, con una umiltà pari al suo grande amore. (p. 165)
 
==Citazioni su Silvio D'Amico==