Immanuel Kant: differenze tra le versioni

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*La [[ragione]] umana, anche senza il pungolo della semplice vanità dell'onniscenza, è perpetuamente sospinta da un proprio bisogno verso quei problemi che non possono in nessun modo esser risolti da un uso empirico della ragione... e così in tutti gli uomini una qualche [[metafisica]] è sempre esistita e sempre esisterà, appena che la ragione s'innalzi alla speculazione. (2010, p. 88)
*La [[fede]] in un [[Dio]] e in altro mondo è talmente intessuta col mio sentimento morale, che io non ho da preoccuparmi che la prima possa mai essermi strappata, nella stessa misura in cui non corro pericolo di perdere il secondo (II, cap.II, sez.III, 537, Einaudi, Torino 1957, p. 804.)
*È esattamente conoscendo i propri limiti che la [[filosofia]] esiste.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 167. ISBN 9788858014165</ref>
*Per di più, chi mai abbia visto il dogmatico esibire dieci prove può ben credere ch'egli non ne abbia neanche una.
*Il vero infinito non può essere carpito nell'esperienza.
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*«Gli [[Esercito|eserciti]] permanenti (''miles perpetuus'') devono col tempo scomparire interamente».<br />Essi infatti minacciano incessantemente gli altri Stati con la [[guerra]], dovendo sempre mostrarsi armati a tale scopo, ed eccitano altri Stati a gareggiare vicendevolmente in qualità di armamenti in una corsa senza fine: e siccome per le spese a ciò occorrenti la [[pace]] diventa da ultimo ancor più oppressiva che non una breve guerra, così tali eserciti permanenti diventano essi stessi la causa di guerre aggressive condotte per liberarsi di quel peso. (p. 177)<ref name=Sta></ref>
*Lo stato di [[pace e guerra|pace]] tra gli uomini, che vivono gli uni a fianco degli altri, non è uno stato naturale, il quale è piuttosto uno stato di [[pace e guerra|guerra]].
*Non c'è da attendersi che i re filosofeggino o che i [[filosofo|filosofi]] diventino re, e neppure è da desiderarlo, perché il possesso della forza corrompe il libero giudizio della [[ragione]]. Ma che un re o un popolo sovrano non lascino ridurre al silenzio la classe dei filosofi, ma la lascino pubblicamente parlare, è indispensabile agli uni e agli altri per avere luce sui loro affari.
 
==''Principi metafisici della dottrina del diritto''==