Epopea di Gilgameš: differenze tra le versioni

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L''''''epopea di Gilgamesh''''', poema epico assiro-babilonese.
 
==Incipit==
*Gilgamesh, dove ti affretti? Non troverai mai la vita che cerchi. Quando gli dèi crearono l'uomo, gli diedero in fato la morte, ma tennero la vita per sé. (cap. 4, p. 134)
*Proclamerò al mondo le imprese di Gilgameš, l'uomo a cui erano note tutte le cose, il re che conobbe i paesi del mondo. Era saggio; vide misteri e conobbe i paesi del mondo. Era saggio; vide misteri e conobbe cose segrete; un racconto egli ci recò dei giorni prima del Diluvio. Fece un lungo viaggio, fu esausto, consunto dalla fatica; quando ritornò si riposò, su una pietra l'intera storia incise.<br>Quando gli dèi crearono Gilgameš gli diedero un corpo perfetto. Il sole glorioso Šamaš lo dotò di bellezza, Adad, dio della tempesta, lo dotò di coraggio, i grandi dèi resero perfetta la sua bellezza, al di sopra di ogni altro, terribile come gran toro selvaggio. Per due terzi lo fecero dio e per un terzo uomo. (prologo, p. 85)
 
==Citazioni==
*GilgameshGilgameš, dove ti affretti? Non troverai mai la vita che cerchi. Quando gli dèi crearono l'uomo, gli diedero in fato la morte, ma tennero la vita per sé. (cap. 4, p. 134)
*A cagione di mio fratello ho paura della morte, a cagione di mio fratello vado ramingo per le lande. Come posso tacere, come posso riposare? Egli è polvere e anch'io [[morte|morrò]] e sarò disteso nella terra per sempre. (cap. 4, p. 139)
*Cosa farò, Utnapistim, dove andrò? Già il ladro nella notte ha ghermito le mie membra, la morte abita nella mia camera; ovunque si posi il mio piede, lì trovo la morte. (cap. 6, p. 148)
 
== Bibliografia ==
*''L'epopea di GilgameshGilgameš'', a cura di N. K. Sandars, traduzione di Alessandro Passi, Adelphi, 1989. ISBN 8845902110
 
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