Luigi Tonelli: differenze tra le versioni

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*[[Enrico Thovez]] passa per essere critico. Ma probabilmente egli non è fiero d'una fama venuta tardi, e proprio con l'appellativo, che aveva preso a odiare, quando, ancora giovanissimo, gli avevano stroncato quel ''Poema dell'adolescenza'', ch'egli sperava dovesse iniziare tutta una sua serie di opere poetiche, anzi tutto un nuovo periodo della lirica italiana. Senonché pochi conoscono questo poema, mentre tutti hanno letto il ''Pastore, il gregge e la zampogna'' (1909), e i numerosi articoli di ''Simplicissimus'', raccolti in ''Mimi dei moderni''. E d'altra parte l'atteggiamento spirituale di questo singolare scrittore è appunto critico, nulla o ben poco salvandosi dalla sua mordace ironia, dal suo attacco aperto e violento. (p. 117)
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*La figura del [[Giovanni Rabizzani|Rabizzani]] si profila alquanto diversa da quella del [[Renato Serra|Serra]]. Questi è morbido, delicato, {{sic|femineo}}; quegli è robusto e virile. Il primo ama, negli altri e in se stesso, le sfumature, gli ondeggiamenti, le posizioni imprecise, gli atteggiamenti amletici; il secondo gusta di preferenza gli scrittori fortemente caratterizzati, limitati, evidenti, sempre in cerca di definizioni logiche e chiare, di formule conclusive. L'uno è soggettivissimo e sensibilissimo, sicché ogni cosa lo fa vibrare, e la cosa stessa diventa vibrazione, tanto perdendo d'oggettiva realtà, quanto acquista di verità soggettiva; l'altro, obbiettivo, logico, consapevole dei limiti e delle proporzioni, in perfetto equilibrio. L'uno, infine, di temperamento melanconico, indolente, disposto alla contemplazione; l'altro allegrissimo, esuberante, attivissimo, fatto apposta per il giornalismo e l'organizzazione. (p. 125)
 
*In Italia non c'è mai stato un vero e proprio [[antisemitismo]]; tanto meno presso le classi più colte. I governanti possono avere incrudelito qualche volta, e dal sedicesimo secolo permessa o voluta l'istituzione del Ghetto; può il popolino, e del popolino soltanto la razzamaglia, aver perseguitati gli ebrei con la beffa talvolta crudele; ma in nessuno Stato italiano la persecuzione contro di essi fu organizzata con la imperiosità e l'intransigenza, che fu presso i certi popoli slavi e balcanici, né il il disprezzo e l'odio furono mai quali i cattolici francesi e i protestanti tedeschi ed inglesi ebbero in tutti i tempi contro quei paria d'Europa. (p. 342)
 
==Note==