Emilio Cecchi: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Emilio Cecchi==
*Al pappagallo di cucina, sulla nave che porta i pirati verso l'isola del tesoro, io gli ho voluto più bene che se fosse stato il pappagallo di casa mia; molti anni prima di sapere che c'erano stati anche i pappagalli di Daniel Defoe, e che cotesto, probabilmente, veniva da quella famiglia di pappagalli. E son sicuro d'avere sgranato gli occhi come un bambino, quando in ''[[L'isola del tesoro|Treasure Island]]'' la nave deserta vien bordeggiando sul risucchio come la più indubitabile e pazza delle apparizioni; e d'averli sgranati con non meno stupore, più tardi, e, questa volta, non più soltanto come un bambino ma anche come un critico, nell'accorgermi che cotesta nave, il più perfezionato dei vascelli fantasma, apparteneva alla stessa flottiglia della nave-scheletro in Coleridge e del pontone abbandonato di ''Gordon Pym''.<ref>Da ''R. L. Stevenson'', in ''La Ronda'', anno II, fasc. 2, febbraio 1920, p. 132.</ref>
*[[Dino Buzzati|Buzzati]] è fra i più sperimentati e garbati dosatori d'allarmi e spaventi, che esercitano tale mestiere con l'aiuto della penna. È un addomesticatore di apocalissi.<ref>Citato Enzo Catagna e Francesco Desiderio, ''Espressioni letterarie del Novecento, {{small|Pagine critiche e testi esemplari di scrittori e poeti contemporanei, Antologia italiana per le Scuole Medie Superiori}}'', Signorelli, Milano, 1981, pp. 942-943.</ref>
*Che Dio ci guardi dagli [[scrittore|autori]] candidi, col cuore in mano, che giurano di non aver maniera!<ref>Da ''L'osteria del cattivo tempo'', Corbaccio.</ref>