Leonardo da Vinci: differenze tra le versioni

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*Leonardo non si serviva affatto di osservazioni inesatte e di segni arbitrari: se così fosse, la Gioconda non sarebbe mai stata eseguita. Egli era guidato da un'indefessa capacità di discernimento. ([[Paul Valéry]])
*I Greci utilizzarono canoni diversi; fra questi uno dei più importanti fu quello di Lipsio, tramandato da [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]], che fu utilizzato anche in tutto il Medioevo. Il modulo di questo canone è la testa contenuta esattamente otto volte nel corpo umano e anche gli artisti del [[Rinascimento]] seguirono i canoni greci. Leonardo da Vinci accettò invece la regola del quadrato degli antichi, secondo la quale ì'uomo con le braccia aperte può essere inscritto in un quadrato. Inoltre egli dimostrò che, se le braccia sono leggermente sollevate dalla posizione orizzontale e le gambe alquanto divaricate, la figura umana può essere inscritta in un cerchio il cui centro corrisponde all'ombelico. Leonardo seguì inoltre la regola di Lipsio secondo la quale l'altezza della testa è uguale all’ottava parte dell'altezza totale del corpo. ([[Massoneria|Gran Loggia Svizzera Alpina]])<ref>In {{cita web | autore = Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana | autore2 = GOI | url = https://freimaurerei.ch/it/da-euclide-a-le-corbusier-sezione-aurea-e-modulor/ | titolo = ''Da Euclide a Le Corbusier Sezione Aurea e Modulor. Da millenni alla ricerca della perfezione, del bello, dell'armonia'' | lingua = it |data = 1 Dicembre 2008}}, ''freimaurerei.ch'' (rivista della Gran Loggia Svizzera Alpina). URL archiviato l'[http://web.archive.org/web/20190308092108/https://freimaurerei.ch/it/da-euclide-a-le-corbusier-sezione-aurea-e-modulor// 8 marzo 2019]</ref>
*Nelle lunghe sere, sovente a notte inoltrata, quando ogni cosa intorno tace, Leonardo ama raccogliere il pensiero sulle sue carte; e come il Geremia di Michelangelo, rimane assorto, senza però il travaglio e le angosce del meditabondo profeta. Della luce e del sole amantissimo, luminoso pittore quanto altri mai, intento sempre a dissipare le tenebre, ama pur la notte; e, senza accorarsi, la vede scendere dal cielo, portata dalle ombre immense. Dalle ombre notturne trae motivo di luce, anche a profitto di quella scienza sua particolare e singolarissima del fumeggiare delle figure; sul far della sera, quand'è tempo cattivo, i visi di uomini e di donne, avevano per Leonardo particolare grazia e dolcezza. ([[Arturo Farinelli]])
*Per raggiungere la poesia dell'indefinito Leonardo ha capito che la ''forma'' doveva cedere il posto alla ''luce'', e che il chiaroscuro doveva quindi trasformarsi in un nuovo elemento d'espressione più sottile e incorporeo: questo fu lo ''sfumato''; elemento ben diverso dal ''chiaroscuro'', usato sino allora, e che aveva, al contrario, l'ufficio di rendere il senso plastico e definito delle cose. ([[Matteo Marangoni]])
*Solo Leonardo trovò la soluzione esatta del problema {{NDR|della rigidità}}. Il pittore deve lasciare allo spettatore qualcosa da indovinare; se i contorni non sono delineati rigidamente, se si lascia un poco vaga la forma come se svanisse nell'ombra, ogni impressione di rigidezza e di aridità sarà evitata. Questa è la famosa invenzione leonardesca detta lo «sfumato»: il contorno evanescente e i colori pastosi fanno confluire una forma nell'altra lasciando sempre un margine allo nostra immaginazione. ([[Ernst Gombrich]])